Morì alle Acciaierie, a vedova e figli cittadinanza italiana

Morì alle Acciaierie, a vedova e figli cittadinanza italiana
CADONEGHE Cittadinanza italiana per Valerica Bratu, 42 anni, vedova di...

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CADONEGHE

Cittadinanza italiana per Valerica Bratu, 42 anni, vedova di Marian, l'operaio delle Acciaierie Venete rimasto gravemente ferito e morto a Natale del 2018 dopo quasi otto mesi di agonia. Ieri mattina il sindaco Marco Schiesaro la conferito la cittadinanza alla donna e ai suoi due figli, Adrian 15 anni e Denisa Gabriela, 13. La cerimonia è avvenuta a pochi giorni dal secondo anniversario dell'infortunio. «Bentrovata carissima Valerica - ha esordito il primo cittadino -. Questo per è un momento importante e significativo che viene condiviso con tutta la comunità. E' un momento al quale ho tenuto molto e a partire da domani tu e anche i tuoi figli acquisite lo status di cittadini italiani. Questo conferimento assume un significato profondo perché vuol dire essere parte della comunità, ma sappiamo già che tu e la tua famiglia siete parte da tempo membri della comunità di Cadoneghe perché da sempre, appena arrivati nel nostro paese, avete dato moltissimo a tutti. Oggi con noi c'è anche Marian, tuo marito e so che è orgoglioso di voi. Pochi giorni fa è stato l'anniversario di un momento che ha segnato la vostra vita e anche la nostra: l'incidente alle Acciaierie dove tuo marito ha dato la vita per il lavoro, per dare il meglio per la famiglia, per fare cioè in cui credeva. Il lavoro è sacro e va difeso fino alla fine e Marian ne è l'esempio più alto. Oltre alla cittadinanza, oggi ti conferisco anche la mia profonda riconoscenza anche da parte dell'amministrazione comunale e di tutta la comunità di Cadoneghe». Dopo le parole del sindaco, Valerica, emozionata, ha prestato solenne giuramento. «Grazie! E' un onore per me oggi essere qui e essere cittadina italiana - ha detto la donna -. Ringrazio tutti per l'affetto ricevuto!». Il 13 maggio del 2018 Marian, 43 anni, era al lavoro alle Acciaierie Venete di Padova. Improvvisamente, alle 7.50, l'operaio insieme ad altri quattro colleghi, era stato travolto dal cedimento di una siviera piena di acciaio fuso. Marian è il secondo operaio morto nell'infortunio: quella maledetta domenica anche il collega 39enne Sergiu Todita, moldavo, rimase gravemente ustionato e morì il 6 giugno, tre settimane dopo.

Lorena Levorato
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Il Gazzettino