MONTECCHIO MAGGIORE Silenzio. Il silenzio di un minuto di raccoglimento per ricordare

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MONTECCHIO MAGGIORESilenzio. Il silenzio di un minuto di raccoglimento per ricordare una giovane mamma uccisa nel fiore dell'età. Il silenzio chiesto dai familiari in segno di...

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MONTECCHIO MAGGIORE
Silenzio. Il silenzio di un minuto di raccoglimento per ricordare una giovane mamma uccisa nel fiore dell'età. Il silenzio chiesto dai familiari in segno di rispetto e per onorare la memoria della giovane vittima. Niente applausi. È stato il silenzio, a dominare la scena, a Montecchio Maggiore, nel Vicentino, nel giorno dei funerali di Alessandra Zorzin, la parrucchiera di 21 anni uccisa con un colpo di pistola nella sua casa di Valdimolino dalla guardia giurata di Vigodarzere Marco Turrin, di 37 anni. La stessa pistola che il vigilante ha poi rivolto contro di sè, per porre fine anche alla propria vita.

LA FOLLA
E silenziosa è stata anche la folla, attonita, commossa che ieri ha partecipato alle esequie, nel duomo della città dei Castelli. Il tempio non è riuscito a contenere tutti i fedeli arrivati per dare l'estremo saluto ad Alessandra, a quella giovane mamma che lascia l'amata bimba di due anni e il marito Marco Ghiotto. Così, in molti hanno dovuto partecipare alla cerimonia rimanendo all'esterno, ascoltando la liturgia funebre dagli altoparlanti installati fuori dalla chiesa.
Presenti anche i due sindaci di Montecchio Maggiore, Gianfranco Trapula e di Sovizzo (paese d'origine del marito di Alessandra), Paolo Garbin, a rappresentare due comunità sconvolte per il terribile fatto di sangue.
LA VICINANZA
Familiari, parenti, amici, conoscenti, si sono radunati per un rito che oltre alla dimensione religiosa ha rappresentato anche un momento di riflessione collettiva, un'occasione di vicinanza per cercare di dare un senso ad una tragedia inspiegabile, improvvisa, sconvolgente. All'inizio della celebrazione, dunque, tutto il paese ha osservato un minuto di silenzio, come chiesto dal Comune.
Dal silenzio, all'amore, quello del gesto chiesto ai partecipanti dai familiari: il dono di un fiore, benedetto in chiesa, alle persone più care, una volta tornati a casa. E ancora, dall'amore alla speranza: con le note di What a Wonderful World a suggellare il funerale e una giornata colma di dolore. Un inno alla vita per non abbandonarsi alla disperazione, ma proiettare lo sguardo verso il futuro. Addio anche a Marco Turrin, le cui esequie si sono svolte in forma strettamente privata.

Filippo Stella
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino