MONTEBELLUNA Il poligono di tiro diventa del Comune. Nel prossimo consiglio comunale,

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MONTEBELLUNAIl poligono di tiro diventa del Comune. Nel prossimo consiglio comunale, in programma il 23 gennaio, verrà infatti approvata l'acquisizione dell'ex poligono militare...

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MONTEBELLUNA
Il poligono di tiro diventa del Comune. Nel prossimo consiglio comunale, in programma il 23 gennaio, verrà infatti approvata l'acquisizione dell'ex poligono militare di tiro a segno. È un impianto lungo la Feltrina in località Biadene, in un'area di 10mila metri quadrati. Comprende anche tre immobili.

L'ABBANDONO
Da tempo inutilizzato, versa in stato di abbandono; l'amministrazione pertanto ne ha chiesto più volte l'acquisizione, alla luce del cosiddetto federalismo demaniale che ha visto l'avvio della cessione da parte dello Stato di molti immobili considerati non più necessari per le finalità originali. È il caso, ad esempio, della polveriera sul Montello. Le domande del 2013 e 2014 erano state però rifiutate dall'Agenzia del Demanio perché permanevano le esigenze istituzionali da parte dell'amministrazione della Difesa. L'estate scorsa, invece, l'immobile è stato dichiarato disponibile e il 10 gennaio l'Agenzia del Demanio ha comunicato il parere favorevole al trasferimento al Comune, indicando il termine del 30 gennaio per l'invio della delibera. «È un luogo suggestivo -spiega il sindaco Marzio Favero- come mi conferma il professor Lucio De Bortoli, la sua realizzazione risale al primo decennio del 900».
LA STORIA

Nel 1907 venne infatti costituita la sezione locale della società di tiro a segno nazionale. Il poligono fu inaugurato nel 1910; madrina fu Sofia Bertolini, moglie di Pietro Bertolini, prima parlamentare e poi ministro del Regno d'Italia. Le attività si spensero negli anni 70. Il Comune, nel richiedere l'area, aveva ottenuto due no, cui aveva replicato evidenziando fra l'altro l'impossibilità di utilizzo dato che oggi la normativa impone che i poligoni abbiano delle barriere protettive non realizzabili in un contesto vincolato dal punto di vista archeologico e paesaggistico. Poi, finalmente, il sì. Sull'importanza dell'acquisizione Favero aggiunge: «Sono 10mila metri quadri immobiliari che diventano di proprietà comunale. Poi il poligono è quello che i paesaggisti chiamano land mark, un segno del territorio che vale la pena conservare perché rappresenta un pagina della storia cittadina dei primi decenni del 900. Di particolare interesse architettonico sono le due torrette che racchiudevano la postazione di tiro ancora visibili da chi passa sulla Feltrina. Quanto ai possibili utilizzi futuri non escludiamo le ipotesi legate alle attività sportive come il tiro con l'arco o equivalenti».
Laura Bon
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Il Gazzettino