MONTEBELLUNA Contro i bivacchi, via le panchine dai giardinetti della stazione.

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MONTEBELLUNAContro i bivacchi, via le panchine dai giardinetti della stazione. Di fronte ai ripetuti episodi di microcriminalità, e più in generale di degrado, che coinvolgono...

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MONTEBELLUNA
Contro i bivacchi, via le panchine dai giardinetti della stazione. Di fronte ai ripetuti episodi di microcriminalità, e più in generale di degrado, che coinvolgono l'area compresa fra la stazione e il condominio Guarda, il sindaco Marzio Favero ieri ha fatto rimuovere le panchine che si trovavano nello spazio verde a nord della stazione, diventate punto di ritrovo per un gruppo di extracomunitari che creavano problemi di ordine pubblico. Un gesto che ricorda quello compiuto vent'anni fa da Giancarlo Gentilini, allora sindaco di Treviso, e, parecchi anni dopo, a livello locale, dall'attuale assessore Michele Toaldo, che fece togliere, con analogo scopo, una panchina dal cuore di Caonada.

LA SCELTA
«Da quando Rfi ha installato 22 telecamere presso la stazione - dice Favero - il problema si è trasferito nei giardini a nord e nei paraggi del condominio Guarda. Specie nelle prime ore serali vi sono persone che si aggregano, bivaccano, portandosi alcolici acquistati in qualche negozio e dando fastidio a chi passa e ai residenti. Quanto accaduto due giorni fa è stato la classica goccia che fa traboccare il vaso. Alcuni perdigiorno sono venuti alle mani costringendo i carabinieri a intervenire».
L'EPISODIO

I militari della Compagnia di Montebelluna assieme a quelli della stazione di Volpago e di Nervesa sono riusciti a bloccare in particolare un ventiquattrenne marocchino responsabile del litigio che, in evidente stato di ebbrezza, ha iniziato a minacciarli. Nelle fasi concitate ha tentato anche di sfilare il bastone da difesa di un carabiniere. Arrestato, è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia in attesa dell'udienza di convalida avvenuta ieri mattina, con la quale è stato condannato a sei mesi di reclusione con sospensione della pena. «Con gli uffici, le forze dell'ordine e la Polizia locale - prosegue Favero - abbiamo convenuto che dopo questo episodio è opportuno eliminare qualsiasi punto di ritrovo nell'area: verranno pertanto provvisoriamente rimosse le panchine dei giardinetti a nord della stazione in funzione anche delle trasformazioni che saranno indotte dalla realizzazione a breve del sottopasso. Non è il caso di scomodare la polemica che circa vent'anni fa venne accesa in ordine alla scelta di Gentilini, tra l'altro indimenticabile grande sindaco di Treviso, perché negli anni successivi molte amministrazioni, sia di centrodestra sia di centrosinistra, hanno imitato la sua scelta. La realtà è che bisogna dare un giro di vite e qui non c'entrano né razzismo né distinzioni etniche. È notorio che fra i miei sostenitori vi siano persone di origine extracomunitaria a cui mi lega da tempo un rapporto di stima e amicizia». Intanto, sul tema interviene anche il Pd cittadino. «Da tempo sottolineiamo la necessità di trovare soluzioni per rilanciare l'area del triangolo Palazzo Guarda, stazione e Parco Manin - dice Davide Quaggiotto, capogruppo - In passato abbiamo distribuito anche 5000 volantini ai residenti per evidenziare questa nostra priorità, abbiamo proposto di destinare gli spazi vuoti della stazione alle associazioni del territorio per renderla viva e controllata, e abbiamo anche fatto la famosa pulizia del sottopassaggio della stazione; pure il Parco va valorizzato e reso vivo. Ma bisogna intervenire anche nella zona circostante la scuola media Papa Giovanni, in alcune zone particolari dei quartieri e alla Chiesa vecchia».
Laura Bon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino