MONTAGNANA L'affitto per l'utilizzo dei terreni agricoli comunali arriva con

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MONTAGNANA

L'affitto per l'utilizzo dei terreni agricoli comunali arriva con un anno di ritardo. E il contrattempo, che tradotto in cifre ammonta a 32mila euro, indigna il gruppo di opposizione Montagnana Progetto Comune, che durante l'ultimo consiglio comunale ha sollevato il problema attraverso un'interrogazione. Le critiche riguardano la gestione del fondo rustico di circa 20 ettari situato in località Palù e affittato nel 2016 a un'azienda agricola di Urbana. Il bando indetto dal Comune, con validità due anni, prevedeva che i terreni sarebbero stati affidati all'azienda che avrebbe fatto l'offerta più alta. Ad aggiudicarsi il fondo era stata un'azienda agricola di Urbana, proponendo un canone di affitto di 15.840 euro all'anno, da versare rispettivamente entro l'11 novembre del 2017 e l'11 novembre del 2018. «Ci siamo accorti che dopo quasi un anno dalla scadenza del termine l'azienda non aveva versato ancora un centesimo nelle casse del comune, godendo però degli introiti per la vendita dei prodotti realizzati sui terreni comunali. afferma Claudio Arzenton, capogruppo di Montagnana Progetto Comune - Solo dopo il nostro interessamento l'azienda ha corrisposto quanto doveva nel 2017, senza che le venissero applicati interessi o sanzioni. Ad oggi però resta ancora da pagare il canone del 2018, anno in cui scade il contratto. Non solo: sul terreno ci sono i residui colturali e nessuna aratura è stata eseguita, quando in realtà il contratto prevedeva che i campi fossero lasciati nelle stesse condizioni in cui l'azienda li aveva trovati, cioè pronti per un nuovo utilizzo». Alla luce del mancato rispetto del contratto, la minoranza ha invitato l'amministrazione sia ad adottare clausole più severe nei futuri contratti, sia ad escludere l'azienda inadempiente dai prossimi bandi. «Se vengono rispettai tutti gli impegni contrattuali (anche se in ritardo) e se non c'è contenzioso con il Comune, non c'è motivo di esclusione dalle future gare», si legge nella risposta scritta all'interrogazione. Durante l'ultimo consiglio, quello di inizio novembre, il sindaco Loredana Borghesan ha precisato che il contratto, sottoscritto con l'assistenza dei rappresentanti di categoria, non prevede nessuna clausola in caso di ritardo nel pagamento del canone. Ma secondo la minoranza il permissivismo rischia di creare un precedente: «L'atteggiamento scorretto dell'azienda, non perseguito dall'amministrazione Borghesan, è irrispettoso nei confronti delle aziende montagnanesi che hanno sempre il canone di affitto con puntualità tuona la minoranza . Senza contare che i 32mila euro incassati a tempo debito avrebbero permesso al Comune di realizzare opere necessarie, come per esempio la segnaletica orizzontale su alcune strade che ora ne sono sprovviste, ma su cui sarebbe molto utile, soprattutto in queste giornate di nebbia». E ancora, la minoranza rincara la dose, alimentando la polemica politica: «Se non fossimo intervenuti per far rispettare, seppur in ritardo, gli obblighi contrattuali quando lo avrebbe fatto questa amministrazione?».

M.E.P.
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Il Gazzettino