Il successo vola alto. E fa volare il territorio bellunese. Basta che l'energia positiva sprigionata dai 15 giorni di Pedavena non finisca con i Mondiali. E basta che il Boscherai...
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Il primo bilancio è positivo, dunque. Quanto positivo?
«Ai decolli e agli atterraggi abbiamo avuto sempre un bel afflusso di persone. Nelle serate che abbiamo organizzato, abbiamo sempre fatto il pienone: non solo alla cerimonia di apertura, a Feltre, ma anche a Fonzaso e Sovramonte. E al Boscherai, tra atterraggi e altro, abbiamo avuto oltre 25mila presenze nei vari giorni di gara. Oltre 200 appassionati di volo libero provenienti dall'estero hanno fatto base fissa al Boscherai».
Insomma, una bella risposta, non solo sportiva.
«Infatti. Abbiamo portato a volare sulla Valbelluna molti giornalisti. Le prove di volo in biposto hanno avuto richieste tutti i giorni. E nei fine settimana siamo stati sempre attorno a 100 voli in biposto».
Qual è il segreto di una riuscita simile?
«Il territorio è stato coinvolto e si è lasciato coinvolgere. E la collaborazione con le tante associazioni di volontariato che ci hanno dato una mano ha fatto il resto. In più, abbiamo avuto 11 manche in 12 giorni di gara: una condizione meteo incredibile».
Come si fa a non disperdere la carica positiva di questi quindici giorni?
«Ora abbiamo una sede e una struttura. E il Boscherai si è dimostrato una risorsa incredibile. Il resto verrà dalla promozione fatta della provincia di Belluno».
Un altro Mondiale è possibile?
«Non credo. Ma possiamo organizzare altre manifestazioni importanti. Penso ad esempio ai campionati inglesi, visto che loro gravitano su altri stati».
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Il Gazzettino