MOGLIANO La truffa del mutuo casa arriva a una svolta col rinvio a giudizio di

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MOGLIANOLa truffa del mutuo casa arriva a una svolta col rinvio a giudizio di 7 persone: il padovano Giuseppe Pellicanò, 44 anni, la mente del gruppo, e i suoi complici, fra cui...

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MOGLIANO
La truffa del mutuo casa arriva a una svolta col rinvio a giudizio di 7 persone: il padovano Giuseppe Pellicanò, 44 anni, la mente del gruppo, e i suoi complici, fra cui spiccano i nomi del moglianese Walter Brandolese, 54 anni, e Gianfranco Scala, coetaneo di Casale sul Sile. Pellicanò avrebbe raggirato almeno un paio di banche, per un totale di 415 mila euro fra l'aprile e l'ottobre del 2018, facendo erogare agli istituti di credito il mutuo per finanziare l'acquisto di case da parte di suoi complici. In totale il pubblico ministero Marco Peraro, titolare del fascicolo, ha mandato a giudizio, oltre a Pellicanò, altre sei persone accusate a vario titolo di truffa e tentata truffa.

IL MECCANISMO
Il sistema illegale, messo in piedi secondo l'accusa messo da Pellicanò, è stato smascherato dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria. Gli uomini dell'Arma, dopo un anno di indagini e dopo avere portato allo scoperto le truffe del fotovoltaico, hanno seguito anche la pista del raggiro alle banche. Gli istituti di credito caduti nella trappola organizzata da Pellicanò, sempre secondo l'accusa, sono due: Banca Monte Paschi di Siena e Banca Popolare Friuladria Spa. Pellicanò, secondo gli inquirenti, attraverso le società Egi Group, Luce e Commingross, creava false busta paga da intestare alle sue teste di legno. In questo modo i complici si presentavano in banca a chiedere un prestito per l'acquisto di una casa, facendo cadere in errore l'istituto di credito che finanziava il mutuo.
IL RUOLO DEI COMPLICI

Oppure, sempre per l'accusa, Pellicanò sarebbe riuscito a farsi concedere una procura speciale a vendere l'abitazione di un paio di ignari cittadini. Quindi entravano in gioco di nuovo i suoi complici, addestrati nel fare finta di essere interessati all'acquisto delle case. E poi, ancora fabbricando false buste paga e falsi Cud in favore delle teste di legno induceva ancora in errore le banche. In totale la Procura ha contestato tre truffe e una tentata per una somma complessiva di 415 mila euro. (m.a.)
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Il Gazzettino