Modello Scardellato «Seguitelo tutti»

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«Il sindaco di Oderzo Scardellato ha indicato la via giuridica da seguire per non concedere la carta d'identità ai richiedenti asilo. Adesso mi auguro che anche gli altri sindaci la imitino. Non dare la carta d'identità è un'ottima forma di contrapposizione, dura ma legale, alla gestione di questo fenomeno». Il governatore Luca Zaia invita i primi cittadini alla disobbedienza. Li sollecita a non concedere i documenti d'identità ai richiedenti asilo che li pretendono, alimentando non poche polemiche, e di resistere anche alle richieste in tal senso che arrivano dalla Prefettura. Insomma: Zaia indica la Scardellato come esempio da seguire. «Partiamo da un fatto - spiega il governatore - quelli che avanzano la richiesta di avere un documento d'identità non sono profughi, ma richiedenti asilo, persone in attesa di riscontro e dalle generalità incerte. La stragrande maggioranza di loro risulterà non avere alcun diritto allo status di profugo. E quindi non ha senso dargli una carta d'identità. Se lo si fa vuol dire che questo documento non conta più niente».

Zaia sposa appieno la linea Scardellato: il requisito della residenza, dato dalla permanenza in un centro d'accoglienza, non è sufficiente quando manca la certezza dell'identità, la sicurezza di un nome, cognome e paese di provenienza: «I documenti muniti di fotografia dell'interessato rilasciato dalla Questura - ha sottolineato il sindaco opitergino - non offrono adeguate garanzie». E Zaia sottoscrive in pieno. «Se fossi un sindaco - ribadisce il governatore - seguirei l'esempio della Scardellato. E spero che lo facciano in tanti. La carta d'identità è un documento che consente di fare tante cose e non può essere rilasciato così facilmente anche a chi poi non ha il diritto di restare nel nostro territorio. Discorso diverso per i profughi veri riconosciuti alla fine di un percorso: a loro gliela darei senza problemi. Ma agli altri no. E se c'è una via legale per potergliela negare la si segua. Adesso i sindaci che non lo faranno non avranno più scuse». Ma sono pochissimi i comuni che, a oggi, hanno negato la carta d'identità. Anzi: Oderzo si candida ad essere il primo a dire no. Zaia poi suggerisce un'altra soluzione: «Se proprio è necessario dare un documento ai richiedenti asilo si pensi a qualcosa studiato appositamente che serva solo per l'identificazione e in cui si specifica che la persona in questione è in attesa di uno status giuridico».
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Il Gazzettino