«Il sindaco di Oderzo Scardellato ha indicato la via giuridica da seguire per non concedere la carta d'identità ai richiedenti asilo. Adesso mi auguro che anche gli altri...
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Zaia sposa appieno la linea Scardellato: il requisito della residenza, dato dalla permanenza in un centro d'accoglienza, non è sufficiente quando manca la certezza dell'identità, la sicurezza di un nome, cognome e paese di provenienza: «I documenti muniti di fotografia dell'interessato rilasciato dalla Questura - ha sottolineato il sindaco opitergino - non offrono adeguate garanzie». E Zaia sottoscrive in pieno. «Se fossi un sindaco - ribadisce il governatore - seguirei l'esempio della Scardellato. E spero che lo facciano in tanti. La carta d'identità è un documento che consente di fare tante cose e non può essere rilasciato così facilmente anche a chi poi non ha il diritto di restare nel nostro territorio. Discorso diverso per i profughi veri riconosciuti alla fine di un percorso: a loro gliela darei senza problemi. Ma agli altri no. E se c'è una via legale per potergliela negare la si segua. Adesso i sindaci che non lo faranno non avranno più scuse». Ma sono pochissimi i comuni che, a oggi, hanno negato la carta d'identità. Anzi: Oderzo si candida ad essere il primo a dire no. Zaia poi suggerisce un'altra soluzione: «Se proprio è necessario dare un documento ai richiedenti asilo si pensi a qualcosa studiato appositamente che serva solo per l'identificazione e in cui si specifica che la persona in questione è in attesa di uno status giuridico».
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Il Gazzettino