MOBILITÁ PADOVA Il momento è quasi arrivato. Il momento in cui l'auto

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MOBILITÁ
PADOVA Il momento è quasi arrivato. Il momento in cui l'auto dovrà restare in garage perché di classe euro 3 diesel o inferiore. Un momento che condurrà a tutta una serie di conseguenze, come i lavoratori che non potranno raggiungere il posto di lavoro o gli artigiani che dovranno rinunciare a commesse perché il furgone non può circolare. Oppure ancora un genitore non potrà accompagnare i figli a scuola e questi andranno ad aggiungersi alla già vasta platea di utenti dei bus. L'ora x scatterà a inizio ottobre. Oggi l'assessora all'Ambiente Chiara Gallani presenterà nel dettaglio le misure di contenimento dell'inquinamento atmosferico e le modalità di applicazione dell'Accordo padano.

LE CATEGORIE
Uno scenario che preoccupa le associazioni di categoria a cui diversi lavoratori si sono già rivolti perché quest'anno sembrava che non fossero previsti incentivi per la trasformazione in metano e gpl. E invece ci sono delle sorprese. «L'amministrazione sembra che si stia muovendo in questo senso e mi auguro che si trovi una soluzione, altrimenti sarà il disastro scuote la testa Massimiliano Pellizzari, presidente dell'Associazione commercianti del centro Quest'anno è particolarmente dura. Tra la crisi e il Covid che si è aggiunto a peggiorare la situazione il rischio è quello di entrare in una spirale senza fine. Se un lavoratore non può recarsi al lavoro rischia di perdere l'azienda o il posto di lavoro, creando così disoccupazione, povertà e via dicendo. Ma pensiamo anche solo a chi accompagna i figli a scuola perché non vuole che utilizzino gli autobus per paura del contagio». Su quest'ultimo punto arriva un'idea da Ascom che potrebbe dare un po' di respiro: «Se proprio non si può togliere il blocco delle auto almeno che si facciano delle fasce orarie la mattina per chi va al lavoro e porta i figli a scuola e la sera per tornare a casa propone Patrizio Bertin, presidente dell'Ascom Le logiche degli anni passati non possono valere quest'anno, bisogna stabilire delle priorità. Credo sarebbe utile istituire un tavolo tra associazioni di categoria e amministrazione per concordare gli interventi».
I NUMERI
In tutta la provincia di Padova, i veicoli che dovrebbero fermarsi sono oltre 376 mila e solo in città ce ne sono quasi 78 mila. E in tutto ciò, il mondo economico ribadisce un concetto: basta criminalizzare solo le auto per l'inquinamento. «La gran parte dell'inquinamento dell'aria non è prodotto dalle auto ma dalle grandi navi, dagli impianti industriali e dalle vecchie caldaie dice Luigino Baldan, presidente Automobile club Padova I blocchi indiscriminati del traffico penalizzano i lavoratori e le famiglie con minore disponibilità economica. È giusto che siano loro a dover pagare i costi dell'inquinamento? Credo di no».
L'AMMINISTRAZIONE

Palazzo Moroni riserva delle sorprese sul tema. Una di queste è un budget tra gli 80 mila euro e i 100 mila euro da destinare proprio agli incentivi per la trasformazione dei sistemi di alimentazione in metano e gpl. «È stata dura perché a causa del Covid il bilancio è saltato e il Comune già non ha grosse disponibilità economiche spiega l'assessore all'Ambiente, Chiara Gallani Quello che stiamo cercando di fare da quando ci siamo insediati è venire incontro alle persone che più ne hanno necessità, lavorando anche con gli altri comuni e la Regione. E gli incentivi potranno essere richiesti anche per i veicoli commerciali quindi si tratta di una misura che mira a dare un ulteriore aiuto alla nostra economia».
Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino