MIRA Un anno fa, il 21 febbraio 2020, a Mira iniziava un incubo che,non si è

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MIRA
Un anno fa, il 21 febbraio 2020, a Mira iniziava un incubo che,non si è ancora concluso, con complesse 101 vittime. Quel 21 febbraio fu annunciato dal paziente zero in provincia di Venezia, Mario Veronese, 67 anni, pensionato residente in via Ghebba a Oriago di Mira, ricoverato prima in ospedale a Mirano, poi trasferito a Dolo ed infine, riscontata la positività al test Covid-19, traferito nel reparto di terapia intensiva a Padova. Veronese morì una decina di giorni dopo, il 1 marzo e per i miresi iniziò il periodo buio.

Mira è tra i comuni più colpiti dalla pandemia con molte vittime registrate negli ultimi mesi e con intere famiglie devastate. Il giorno successivo all'annuncio del primo contagio registrato nel veneziano, a Mira mascherine e igienizzanti non erano già più disponibili nelle farmacie e iniziavano le prime code nei supermercati. A marzo si registrarono nuovi decessi per covid, inizialmente nella frazione vicina a Oriago, Borbiago, lo stesso paese nel quale risiedeva e lavorava Samar Sinjab, la dottoressa che morì a causa del virus il 9 aprile. Se prima di quel 21 febbraio gli argomenti a Mira e a Oriago erano l'abbattimento dello storico locale, il Leopardo Nero, per realizzare un supermercato, e i preparativi per il carnevale in notturna in centro a Mira, da qual giorno, la conta dei contagi iniziò ad essere una delle maggior preoccupazioni.
PERIODO NERO
Il periodo più nero è però storia recente. Il 2020 ha registrato un incremento di decessi del 30% rispetto agli anni precedenti, con 56 vittime del covid. A gennaio e febbraio di quest'anno i decessi più significativi, non solo in termini di numeri - 45 vittime del virus, quasi uno al giorno - ma anche per l'entità del fenomeno che ha devastato intere famiglie, compresa quella di Ivan Busso, alconiere di Malcontenta, 42 anni, nessuna particolare patologia pregressa. Tutta la famiglia di Ivan fu contagiata, comprese moglie e figlia, e per i genitori dell'uomo, Gina Smerghetto 65 anni e Gianni Busso, 72 anni, il covid fu fatale. Una famiglia devastata dal virus in meno di tre settimane. Analoga sorte anche per i coniugi Giuseppe Bepi Vanzan 94 anni e Candida Martin, 88anni, di Mira Vecchia, deceduti a gennaio nell'ospedale di Dolo, a distanza di poche ore l'uno dall'altro.

Luisa Giantin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino