Minaccia l'avvocatessa e le devasta lo studio

Minaccia l'avvocatessa e le devasta lo studio
IL CASOTREVISO Ha fatto irruzione nello studio del suo avvocato e, sfondata la porta d'ingresso, ha dato in escandescenza minacciando la collega che si trovava in quel momento da...

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IL CASO
TREVISO Ha fatto irruzione nello studio del suo avvocato e, sfondata la porta d'ingresso, ha dato in escandescenza minacciando la collega che si trovava in quel momento da sola in ufficio. A perdere il controllo, di fatto senza motivo, un cittadini di origini ghanesi che ha costretto la donna, spaventatissima, a chiamare immediatamente la polizia. L'uomo stava sfasciando lo studio, scagliando a terra monitor e librerie, quando gli agenti delle volanti sono arrivati in ufficio, in zona Riviera Margherita, e lo hanno bloccato. L'uomo, B.D., 35 anni, in Italia dal 2002 e residente a Conegliano ma di fatto ormai senza fissa dimora, non si è calmato nemmeno di fronte degli uomini in divisa che lo hanno infine arrestato per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e minacce aggravate.

LA PAURA
Il 35enne era stato seguito in passato da una avvocatessa trevigiana, N.M., che l'aveva difeso d'ufficio per un episodio sfociato, anche in quel caso, in una resistenza a pubblico ufficiale. Da allora però il cittadino ghanese avrebbe cominciato a crearle problemi, infastidendola a più riprese fino all'episodio di giovedì pomeriggio, quando si è presentato in ufficio senza alcun preavviso pretendendo che gli fosse consegnato del denaro. Denaro che, a suo dire, il legale avrebbe ricevuto dalle forze dell'ordine proprio per lui. Uno scenario ovviamente inverosimile ma trasformatosi in una miccia accesa nella mente del 35enne, che soffrirebbe di alcuni disturbi mentali. «C'erano stati altri episodi - ha confermato l'avvocatessa -, ma quest'ultimo è stato un vero e proprio gesto di follia. È entrato nello studio e ha spaccato una porta, terrorizzando la collega. Io non ero in ufficio in quel momento, ma me lo sono fatta passare al telefono, cercando di calmarlo e di capire di cosa avesse bisogno. Si faceva persino a comprendere cosa stesse dicendo, e più parlavamo più si agitava». Quando il legale è arrivato in studio, pochi minuti dopo, il 35enne ha alzato ulteriormente i toni, rivolgendole pesanti minacce di morte e cominciando a spaccare tutto ciò che trovava a a tiro, compreso il monitor di un computer, un cellulare e alcuni mobili e dei fascicoli, che ha scaraventato a terra.
L'INTERVENTO

La situazione era ormai fuori controllo e l'avvocato ha dovuto chiedere l'intervento della polizia, arrivata in Riviera nel giro di pochi minuti. Il 35enne, invece di calmarsi, ha scagliato un paio di cazzotti contro i poliziotti tentando così di guadagnare la fuga. Con difficoltà gli operatori sono riusciti a calmarlo prima di accompagnarlo in questura e trattenerlo in stato d'arresto in attesa della direttissima di ieri mattina. In tribunale, il giorno dopo, l'uomo ha dato di nuovo in escandescenze costringendo ancora gli operatori a riportarlo alla calma. Dopo la convalida dell'arresto, il legale (anche in questo caso d'ufficio) del 35enne ha chiesto termine a difesa e il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere. «Sia io che la mia collega che il proprietario dello studio abbiamo sporto formale denuncia - aggiunge l'avvocatessa -. Spero venga trovata una soluzione perchè non vorrei tornasse di nuovo per creare problemi. Avrebbe bisogno di cure ma non c'è nessuno che se ne occupa. Abbiamo anche fatto un sollecito per un trattamento sanitario obbligatorio».
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino