(gla) Due anni e due mesi di reclusione e un risarcimento di 10 mila euro per le ripetute offese e delle minacce, anche di morte, che l'ex compagno le rivolse in numerose...
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L'uomo, 46 anni, residente in centro storico a Venezia, difeso dall'avvocato Mauro Serpico, è stato condannato ieri pomeriggio per stalking, reato per il quale è stato arrestato lo scorso inverno e si trova tutt'ora in carcere. La compagna si è costituita parte civile al processo con l'avvocato Giambattista Satti.
Nel corso dell'udienza celebrata lo scoro maggio, la giovane donna ha trovato il coraggio di deporre di fronte al giudice Claudia Gualtieri, spiegando che impediva all'ex compagno di vedere il figlio in quanto era si comportava in maniera violenta e pericolosa e aveva concordato con lui che avrebbe prima dovuto avviare un percorso per disintossicarsi dalla droga.
Secondo l'accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Raffaele Incardona, gli atti persecutori messi in atto dall'uomo sarebbero proseguiti a lungo, fin da quando la compagna aveva deciso di troncare il rapporto sentimentale, avviando una nuova relazione.
Agli atti del processo è stato acquisito anche un disegno del bambino, che ritrae il papà con un coltello in mano.
Nel corso del dibattimento l'avvocato Serpico, ha cercare di dimostrare che il suo assistito ha agito semplicemente per vedere riconosciuto il suo diritto a poter incontrare il figlio: il giorno dell'arresto, il quarantaseienne veneziano si era presentato di fronte alla scuola frequentata dal figlio in stato di forte agitazione e, quando arrivarono gli agenti delle Volanti, lo trovarono in possesso di un tirapugni.
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Il Gazzettino