Milza asportata, assolti cinque medici

Milza asportata, assolti cinque medici
Una delicata operazione al colon che ha avuto come conseguenza una lesione della milza, successivamente asportata a un 59enne di Montagnana. ...

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Una delicata operazione al colon che ha avuto come conseguenza una lesione della milza, successivamente asportata a un 59enne di Montagnana.

Questi, quando era stato ascoltato in aula aveva parlato, fra le lacrime, delle difficoltà che erano sorte a causa di questi interventi, provocandogli una parziale invalidità e lasciandogli segni e cicatrici che lo inibivano anche dall'indossare il costume da bagno. Dal punto di vista tecnico, però, non sarebbe emerso alcunché per una condanna per lesioni personali colpose dei cinque medici dell'ospedale di Rovigo finiti sotto processo. Ieri sono stati tutti assolti con formula piena perché il fatto non sussiste dal giudice Alessandra Martinelli. Si tratta di Luisella Fogato, 42 anni, di Rovigo; Fabrizio Galeotti, 65 anni, di Padova; Tobia Gobbi, 44 anni, di Padova; Luigi Losacco, 55 anni, di Padova; e Dario Parini, 40 anni, di Ferrara. Due i momenti al centro del processo. Il primo riguardava l'intervento di resezione del colon, eseguito il 18 aprile 2012, nel corso del quale la milza è risultata danneggiata. Il punto messo in evidenza dalla difesa, affidata all'avvocato Giuseppe Sarti, grazie anche alle consulenze, è stato imperniato sul fatto che sostanzialmente vi sarebbe stata un'aderenza dei due organi tale da non permettere esiti diversi: altre scelte non sarebbero state a vantaggio del paziente, quindi non vi era stato altro da fare che quanto fatto dai chirurghi e, fra l'altro, utilizzando la massima perizia e cautela. Il secondo momento finito al centro dell'inchiesta prima e del processo poi ha riguardato la successiva splenectomia, ovvero l'intervento di rimozione della milza lesionata.

La contestazione dell'accusa era che, successivamente, quando era apparso evidente che vi erano dei problemi, l'intervento chirurgico non fu eseguito immediatamente, ma rimandato al giorno successivo. Anche in questo caso la difesa si è avvalsa di una copiosa documentazione tecnica per provare come questo non abbia influito sulle successive condizioni di salute del paziente.
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Il Gazzettino