Migranti nell'ex scuola di Orzes

Migranti nell'ex scuola di Orzes
Il Comune apre ai richiedenti asilo l'ex scuola di Orzes. L'emergenza sbarchi non accenna a diminuire e la prefettura pensa al piano b. Con i posti letto in esaurimento, sono...

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Il Comune apre ai richiedenti asilo l'ex scuola di Orzes. L'emergenza sbarchi non accenna a diminuire e la prefettura pensa al piano b. Con i posti letto in esaurimento, sono infatti meno di quaranta quelli ancora disponibili tra il Consorzio Si e il Ceis, si cercano nuove brande e, soprattutto, nuovi spazi dove ospitare i prossimi gruppi. Ieri quella che sembrava una possibilità nell'aria da tempo, già annunciata sulle pagine di questo giornale mesi fa ma allora subito smentita dall'amministrazione locale, è stata messa nero su bianco in un protocollo d'intesa che impegna il Comune di Belluno a concedere alla prefettura, in comodato d'uso gratuito per un anno, la vecchia scuola dismessa.

Così le cooperative a cui è affidata la gestione dell'accoglienza sul territorio potranno comodamente allargare l'offerta con nuovi posti letto. Sarà tuttavia una soluzione transitoria, sfruttata nel momento in cui il Consorzio Si esaurirà la dozzina di brande ancora a disposizione e il Ceis le sue ventiquattro messe sul piatto nell'ultimo bando per l'affidamento dell'ospitalità emesso da palazzo dei Rettori. Non è la prima volta che si aprono le porte della vecchia elementare per dare un tetto ai cittadini stranieri. Già circa un anno fa, quando l'emergenza sbarchi era appena agli inizi, i locali della scuola erano stati messi a disposizione come centro di prima accoglienza dove alloggiare i cittadini stranieri destinati alla provincia nei primi giorni dopo il loro arrivo, in attesa di trovare per loro sistemazioni negli appartamenti di Ceis e cooperative. Allora le aule furono allestite come piccoli dormitori con brande e coperte portate per l'occasione e così sarà anche questa volta.

Oggi il numero di migranti presenti sul territorio è di circa 282, dopo gli ultimi due congolesi sbarcati a Catania nei giorni scorsi e presi in carico ieri mattina dalla feltrina cooperativa Dumia del Consorzio Si. Altri di certo ne arriveranno, quando e quanti ancora non si sa, ma la sensazione diffusa è quella di un'emergenza ancora solo agli inizi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino