Venezia non ha soldi da investire direttamente per il rilancio occupazionale e residenziale, ma ha molte aree ed edifici liberi o liberabili da poter destinare a nuove attività....
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Oltre a De Martin, ai dirigenti e alla presidente della commissione urbanistica Lorenza Lavini, c'erano il consigliere delegato all'innovazione Luca Battistella, i Consoli onorari del Regno Unito, della Thailandia e del Lesotho, i rappresentanti della Camera di Commercio, del Collegio dei Periti Industriali, del Collegio dei Geometri, dell'Ordine degli Architetti, dei Consulenti del Lavoro, degli Ingegneri; del Patriarcato, del Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche, delle due università, di Ascom Venezia, Confindustria, Confesercenti, Aepe, Ance, Cgia, Confagricoltura, Generali, Benetton Group.
Una platea qualificata, la quale ha rimarcato che ciò che interessa agli investitori è, prima del quanto in termini monetari è quanto tempo ci vorrà per poter partire con le operazioni.
«Ricordatevi delle tempistiche - ha esortato l'ex rettore dello Iuav Amerigo Restucci - perché continuano ad esserci pratiche che richiedono anche 6 mesi per essere istruite».
D'accordo con Restucci, anche Roberto Crosta, segretario generale della Camera di commercio: «Il tempo è la discriminante fondamentale per gli investimenti su un territorio. Il mio invito è poi a presentare il Piano degli interventi a una platea territorialmente più diffusa, perché gli investimenti privati non si fermano ai confini amministrativi».
De Martin, ricordando le opportunità di rilanciare il territorio comunale, ha evidenziato come esistano 97 convenzioni ancora non attuate o non completamente attuate.
«Noi ne abbiamo intanto sbloccate due, la Marittima e via Ca' Marcello con investimenti per 210 milioni e la creazione di 1.500 posti di lavoro. Molte altre sono sul mercato. Mi sembra che sia chiaro - ha concluso l'assessore - che questa amministrazione intende rafforzare i rapporti con tutte le realtà e continuerà a partecipare a questi incontri perché le buone idee sono sempre benvenute».
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Il Gazzettino