TREVISO - (Rt) Migliora il quadro clinico del farmacista Manlio Schiavinotto, originario di Treviso (abitava in pieno centro) ma trasferitosi a Belluno dopo il matrimonio, che,...
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Schiavinotto se n'era andato da Treviso, tempo fa, dopo il matrimonio. Ma in centro vivono ancora il fratello, una zia e alcuni cugini. La madre, da qualche tempo, ha invece scelto di affidarsi all'assistenza di una casa di riposo. Il papà, morto anni fa, era molto conosciuto a Treviso perché aveva gestito per una vita l'ex cinema Garibaldi.
«Nessuno ci ha avvertito - hanno detto i parenti trevigiani - e non sappiamo come sta Manlio». Assente il fratello Francesco, probabilmente accorso al capezzale di Manlio a Belluno.
Nell'udienza di convalida, viste le condizioni di decadimento psicofisico dell'aggressore, nei confronti del quale sono state ipotizzate le accuse di tentato omicidio e lesioni gravi anche se non punibile in quanto incapace, la Procura di Belluno ha proposto per l'81enne la misura della libertà vigilata. Il giudice gip Vincenzo Sgubbi, convalidato l'arresto, si è riservato la decisione sulla misura restrittiva.
Venerdì, intono alle 16, Schiavinotto era andato a casa dell'81enne Il farmacista (la badante era in pausa) si è trovato di fronte all'81enne malato di Alzheimer che, colto da un raptus, ha pugnalato il medico con un coltellaccio trovato in cucina. Poi i soccorsi e la paura, ma già ieri sera i medici stavano valutando se far uscire il farmacia dalla terapia intensiva e trasferirlo in reparto. Un sospiro di sollievo per tutti.
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Il Gazzettino