«Mi hanno messo faccia a terra e minacciato: "sta fermo o te copo"»

«Mi hanno messo faccia a terra e minacciato: "sta fermo o te copo"»
MOGLIANO (nc) - «Ero in ambulatorio, verso le 21, stavo chiudendo tutto, ho sentito suonare alla porta e pensavo fosse l'ultima paziente che tornava per qualche motivo, quindi...

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MOGLIANO (nc) - «Ero in ambulatorio, verso le 21, stavo chiudendo tutto, ho sentito suonare alla porta e pensavo fosse l'ultima paziente che tornava per qualche motivo, quindi ho aperto e sono entrate queste due persone completamente vestite di nero, con un passamontagna nero, completamente irriconoscibili, mi hanno buttato a terra, minacciato con un taglierino o un coltello, non sono riuscito a capirlo bene perchè mi hanno subito messo faccia a terra e legato le mani dietro la schiena con delle fascette da elettricista».

Con queste parole Roberto Fraioli descrive l'incursione dei rapinatori nel suo studio di via Ronzinella: pochi secondi, eterni, di grande paura e terrore. «Mi hanno chiesto dov'erano i soldi, mi hanno detto "sta fermo che te copo" - racconta il medico ginecologo - quindi quasi sicuramente è gente qui della zona».

Il momento di più forte preoccupazione per Roberto Fraioli è stato senza dubbio il sopraggiungere della moglie, Rita Sartori: i banditi apparivano agguerriti, senza scrupoli, pronti a tutto. «Poi è intervenuta mia moglie che ha sentito un po' di trambusto - riferisce il medico - quindi hanno preso anche lei, messa giù, stesso trattamento: legata con le mani dietro la schiena». I malviventi, dopo aver immobilizzato i padroni di casa, hanno puntato dritto all'obiettivo del colpo: i soldi. «Hanno girato per l'ambulatorio, poi sono andati in casa, avevano fretta - dice Fraioli - Quindi ci hanno lasciato là a terra, hanno chiuso la porta e se ne sono andati. Poi ci siamo liberati, abbiamo chiamato il 112. La persona che mi teneva il coltello alla gola, nella collutazione, mi ha ferito leggermente al mento». In casa Fraioli non saranno dei giorni di festa: lo choc per quanto è accaduto è ancora vivo. «È stato un Natale molto disturbato - spiega il 53enne - ma dobbiamo pensare che poteva andare molto peggio, ora c'è la preoccupazione di come fare a difendersi meglio perchè qua credo davvero non ci sia soluzione: non c'è abbastanza sicurezza nella zona. Ora provvederò a mettere delle telecamere, speriamo che sia un deterrente anche quello».
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Il Gazzettino