«Mestre cresciuta senza grande musica» E sui social è bufera

«Mestre cresciuta senza grande musica» E sui social è bufera
Il sindaco può dire tante cose strabilianti ma non che a Mestre c'è gente cresciuta senza vedere la grande musica, perché altrimenti in città si scatena la rivolta. I social...

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Il sindaco può dire tante cose strabilianti ma non che a Mestre c'è gente cresciuta senza vedere la grande musica, perché altrimenti in città si scatena la rivolta. I social infatti in questi giorni sono pieni di commenti col pollice verso e di ricordi di quando negli anni Novanta la terraferma era uno degli incroci italiani del jazz mondiale e del rock, e più recentemente di quando, con l'Heineken Festival a San Giuliano, sono arrivati gli Iron Maiden, i Pearl Jam, gli Aerosmith, Vasco Rossi, i Police, i Linkin Park, e di tutte le grandi stagioni di musica classica organizzate dagli Amici della Musica, che non si chiamano così perché conoscenti occasionali ma conoscitori.

Luigi Brugnaro ha indubbiamente un fiuto per gli affari che rasenta la genialità, un intuito che l'ha reso interprete della nuova politica né di destra né di sinistra ma post, un occhio aquilino che gli ha permesso di svelare tutti i passi commessi dagli avversari della sua Reyer, e di portarla allo scudetto dopo 74 anni di digiuno. Ha molti sensi più sviluppati del normale ma probabilmente non ha orecchio musicale. E non è un difetto, perché se avesse pure quello sarebbe un dio e, di certo, lui non aspira a ulteriori incombenze, oltre a quelle umane che già lo tengono occupato quasi 24 ore al giorno.
Non è una colpa, insomma, se non sa distinguere tra Bobby Solo e Miles Davis, sia chiaro con tutto il rispetto per Bobby che è stato ed è un'icona della musica leggera italiana conosciuta in tutto il mondo.
Ma questo non gli consente di dire che «c'è gente che è cresciuta qui senza vedere la grande musica» mentre presenta Red Ronnie che, dopo aver levato le tende da Bologna accusando l'Amministrazione di non aver mai sostenuto la sua trasmissione, è sbarcato in laguna col camper del Roxy Bar.
Secondo i mestrini che ne stanno dibattendo sui social non può dirlo perché loro, e gente da mezza Italia, ricordano che più che vedere hanno «ascoltato Fabrizio De Andrè, Paolo Conte, Paco De Lucia, Michel Petrucciani, Noa, Patty Smith, Miles Davis, David Byrne» dei Talking Heads, che quando nell'ottobre del 1994 arrivò al Toniolo la galleria rischiò di venir giù tanta era la gente che ballava.

«Il Roxy Bar porta Renzo Rubino, i Kolors, Paolo Belli, i Tinturia, Bobby Solo», commenta anche il capogruppo del Pd Andrea Ferrazzi che però per Brugnaro è uno strumento (non musicale) della vecchia politica: «Solo negli ultimi dieci anni nel nostro comune abbiamo organizzato concerti di Sting, Morricone, Massive Attack... Siamo nell'epoca delle fake news, chiamate anche post verità, o bufale, che ripetute diventano vere. Così il sindaco ha raccontato per i concerti, spiegando che Lucca ha avuto i Rolling Stones a fronte di soldi pubblici che invece la nostra cittá non può permettersi (cosa smentita dal Comune di Lucca). E lo stesso ha fatto sul fantomatico debito del Comune (in realtà il più basso pro capite tra tutti i capoluoghi di regione del centro nord) e con innumerevoli altri casi».
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Il Gazzettino