VITTORIO VENETOA innescare l'erosione dell'argine del Meschio lungo via Lungomeschio sarebbero state le nutrie che sulla sponda del fiume hanno scavato le loro tane. Quindi...
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A innescare l'erosione dell'argine del Meschio lungo via Lungomeschio sarebbero state le nutrie che sulla sponda del fiume hanno scavato le loro tane. Quindi l'acqua, sbattendoci contro dopo esser uscita con velocità dalla turbina della centralina idroelettrica presente pochi metri a monte, avrebbe ulteriormente peggiorato una situazione già fragile.
A sostenerlo è Massimo De Nardo, proprietario dell'ex mulino Bruni dove dal 2017 è attiva, su uno dei rami del Meschio, una centralina idroelettrica. «Ho letto le considerazioni del gruppo Rinascita Civica-Partecipare Vittorio secondo cui l'erosione dell'argine del Meschio sarebbe dovuta alla presenza della centralina e all'acqua che sbatte, una volta uscita, sulla sponda sinistra. Ritengo però che in realtà a causare questa situazione siano state le nutrie che da tempo popolano anche questo tratto del Meschio afferma De Nardo - Entrando nell'isoletta, dietro al mulino, le ho viste più volte, come ho visto i fori sull'argine nei punti in cui è stato eroso».
Il dossier elaborato dal gruppo di minoranza con il supporto di un geologo è stato recapitato anche all'assessore all'ambiente Bruno Fasan, oltre che a tutti i consiglieri comunali. Sotto alla lente il tratto di fiume in via Lungomeschio, tra l'ex mulino Bruni e il ponte di via Pontavai nel quartiere di Meschio. E quanto alle nutrie, da qualche anno i castorini d'acqua hanno iniziato a popolare il fiume e qualche centinaio di metri più a sud, in via De Marchi, hanno già causato il cedimento di un argine, innescando dei fontanazzi per i quali si è reso necessario l'intervento del Genio Civile di ripristino della sponda nei mesi scorsi. (c.b.)
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Il Gazzettino