Merlo: «Nulla deciso sui rifiuti»

Merlo: «Nulla deciso sui rifiuti»
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ROVIGO Un secco rifiuto al rifiuto secco raccolto porta a porta in città. Dopo l'indiscrezione sulla possibilità di introdurre la raccolta differenziata spinta anche nei quartieri, così come già avvenuto nelle frazioni, con una sperimentazione che potrebbe interessare San Pio X, i consiglieri della Lista Menon attaccano l'assessore all'Ambiente Dina Merlo.

L'ACCUSA
«L'assessore ha dichiarato qualche giorno fa che ben presto arriverà il porta a porta anche in centro e nei quartieri della città. Ad agosto aveva annunciato l'arrivo in città dei cassonetti cosiddetti intelligenti che si aprono con la tessera, attribuita a ogni famiglia, e potrebbero aprirsi anche direttamente con lo smartphone, che tra l'altro rappresentano una nuova modalità di quantificazione della Tari attraverso il riconoscimento del peso e del rifiuto conferito, e adesso ci ritroviamo con il porta a porta dappertutto, prima a San Pio X e poi a San Bortolo e in Tassina? Assessore, ci dica che sta scherzando. Non è neanche originale perché un tale cambio di vedute era avvenuto già con l'amministrazione Bergamin che nel 2016 aveva previsto i bidoni intelligenti che avrebbero fatto risparmiare 700mila euro e poi, nel 2017, aveva fatto dietrofront deliberando il porta a porta e aumentando i costi di raccolta. C'è bisogno di sperimentare quanto altre città hanno già sperimentato, tornando sui loro passi? Il porta a porta inquina e costa di più».
LA REPLICA
Immediata la replica dell'assessore Merlo. «Il Comune ha la necessità di adottare modalità di raccolta più efficaci, sia per quanto riguarda la riduzione del secco non riciclabile sia per un miglioramento della qualità della frazione carta, plastica, vetro e umido per riallinearsi alle percentuali indicate dalla Regione e già realizzate nelle città più virtuose. Tuttavia, l'amministrazione non ha ancora preso alcuna decisione, salvo avviare contatti con le utenze produttive e mettere in atto un programma di educazione ambientale nelle scuole. È previsto l'avvio di una sperimentazione che vedrà impegnato uno o due quartieri quest'anno, ma le modalità sono ancora allo studio sulla base delle problematiche specifiche delle utenze. Nessuno ha mai detto che in centro storico si partirà con il porta a porta, salvo imprecisioni riportate, perché su questo non sono ancora state espresse valutazioni né prese decisioni, che peraltro vanno ad inserirsi nell'attività del Consiglio di bacino rifiuti e che vedranno sicuramente una specifica informazione e confronto in sede di organi consiliari. E inoltre, incontri pubblici informativi specifici».
COSTI E BENEFICI

La quantità di raccolta differenziata non è solo una questione ambientale, ma si ripercuote in maniera diretta sulle casse comunali, anche in virtù di un correttivo deciso dalla Regione. Per i rifiuti smaltiti in discarica, ovvero l'indifferenziato, in Veneto è prevista una ecotassa che varia al variare della capacità di differenziare di ogni singolo Comune. Quelli al di sotto del 50% pagano in misura piena, 25,82 euro a tonnellata, quelli che sono fra il 50 e il 65% pagano 16,78 euro a tonnellata, mentre quelli virtuosi, sopra al 65%, pagano 7,75 euro a tonnellata. La differenziata a Rovigo, secondo l'ultimo rapporto Arpav, relativo al 2018, è appena al 59,5% e in quell'anno sono state prodotte ben 9.975 tonnellate di indifferenziato. Ben si capisce, quindi, il valore della partita. È anche per questo che nei giorni scorsi si è tenuto un confronto fra Ecoambiente, amministrazione comunale e rappresentanti delle associazioni di categoria di commercio, artigianato e ristorazione, per «raccogliere idee, istanze e suggerimenti prima ancora che i rifiuti: uno sforzo comune per riorganizzare e migliorare il servizio in centro storico, aumentando la qualità e la quantità della differenziata, nonché il decoro cittadino, adeguandosi alle esigenze dei negozianti», per i quali è già attivo il porta a porta, che si vuole potenziare.
Elisa Barion
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Il Gazzettino