Mercatone Uno sit-in di protesta in Prefettura

Mercatone Uno sit-in di protesta in Prefettura
SACILEParte la protesta dei lavoratori del Mercatone Uno dopo il fallimento del gruppo, dichiarato venerdì dal Tribunale di Milano, che ha messo in ginocchio oltre 1800...

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SACILE
Parte la protesta dei lavoratori del Mercatone Uno dopo il fallimento del gruppo, dichiarato venerdì dal Tribunale di Milano, che ha messo in ginocchio oltre 1800 dipendenti cui vanno aggiunti i circa diecimila lavoratori dell'indotto costretti a vivere ore d'ansia. Le circa cinquecento aziende fornitrici sono infatti esposte con la Shernon Holding, che otto mesi fa aveva acquisito cinquantacinque punti vendita del Mercatone Uno, tra i quali quello di Sacile, per circa duecentocinquanta milioni di euro. Una somma enorme che rischia di far traballare anche aziende solide. E mentre a Roma oltre duecento dipendenti del gruppo hanno preso parte al presidio sotto le finestre del Ministero del lavoro, un po' in tutto il paese la protesta si organizza con il sostegno delle principali sigle sindacali. Anche a Pordenone è previsto per oggi un presidio davanti alla sede della prefettura, primo atto concreto di una mobilitazione collettiva in attesa che l'ipotesi di retrocessione all'amministrazione straordinaria, che richiede l'intervento del Tribunale di Bologna, consenta almeno l'attivazione dell'ammortizzatore sociale, ossia la messa in cassa integrazione dei dipendenti. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno sollecitato, nella riunione che si è svolta lunedì al Ministero, un sussidio al reddito per i lavoratori in compartecipazione con le Regioni per far fronte all'emergenza. Una soluzione temporanea in attesa di passare al vaglio altre possibili. Quello che i sindacati vogliono evitare è che la vendita eventuale di un marchio storico della grande distribuzione avvenga a spezzatino. Un nuovo incontro al Ministero cui parteciperanno le principali sigle sindacali è stato fissato per il 30 maggio. Fondamentale, per i sindacati, anche il ruolo che potranno rivestire le Regioni per non disperdere la forza lavoro nell'attesa, da tutti auspicata, che qualche altro operatore proponga un nuovo piano industriale.

Daniela Pillon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino