Dai nemici mi guardo io. Ma anche gli amici non scherzano. L'ultimo passatempo della politica trevigiana sembra infatti il tiro a segno al mercatino. Il bersaglio vero? Paolo...
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Dopo i mercatini da suk, ora sul bancone degli imputati ci sono le birre del Saint Patrick day?
«Non hanno tutti i torti. Questa festa non è piaciuta neanche a me. Non era tra le grandi kermesse che organizziamo come Comune ma abbiamo concesso l'uso della piazza perchè ci erano state date determinate garanzie. Alla luce di quanto abbiamo visto però, vanno fatte delle riflessioni».
Ha avuto modo di chiarirsi con Sossio Vitale e Gianmario Bozzo?
«No ma non è una questione così centrale. Io mi sono risentito per il modo, una polemica montata sui social forse anche in buona fede, ma non sono insensibile alle critiche in assoluto. Se Sossio Vitale vorrà discutere la questione dei mercatini con me, la mia porta è sempre aperta».
Cosa risponde a Renato Salvadori che ritiene inutili, sotto il profilo della crescita del commercio in città, le bancarelle?
«Sono di parere opposto. Le bancarelle sono alternative al commercio ma necessarie a portare la gente nel centro storico. La logica con cui vengono pensate queste kermesse è strategica: attrarre persone nel centro della città. È un supporto molto interessante per il commercio invece, soprattutto per quello legato alla ristorazione».
Anche Rivivere Treviso non è mai stata tenerissima con lei. Perchè?
«Rivivere Treviso era nata come una grande opportunità. Poi la critica ha iniziato a essere a senso unico, sempre demolitiva. A prescindere. Tanto è vero che molti commercianti hanno fatto un passo indietro anche dall'associazione. È evidente, e lo dico da commerciante, che il terziario sia fondamentale per questa città. Ma io, come amministratore, devo fare gli interessi dei cittadini, non solo dei negozianti. Le zone ztl sono necessarie: non posso permettere che un bambino in passeggino si respiri i gas di scarico delle auto, così come devo tutelare gli over e le loro esigenze».
In questi giorni è obiettivamente sotto tiro. Ha ricevuto sostegno da parte del sindaco?
«Si, qualche polemica ma non mi sento sotto tiro. Il sindaco ha ben chiare le priorità legate al mio assessorato, le abbiamo sempre condivise. Per cui non si è neppure posta la questione di una difesa d'ufficio da parte del primo cittadino. Sono sereno e continuo il mio lavoro nella certezza che i miei sforzi siano compresi e sostenuti».
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Il Gazzettino