Meno bimbi in classe, saltano 132 docenze

Meno bimbi in classe, saltano 132 docenze
I NUMERIMESTRE Con le iscrizioni in via di definizione, l'ufficio scolastico territoriale ha presentato i numeri del prossimo anno. ...

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I NUMERI
MESTRE Con le iscrizioni in via di definizione, l'ufficio scolastico territoriale ha presentato i numeri del prossimo anno.

A settembre, le scuole statali della Città Metropolitana (dall'infanzia alle superiori) accoglieranno 97406 studenti, 1221 in meno rispetto all'anno scolastico in corso. Posti persi quasi tutti nelle primarie (che hanno un saldo negativo di 947 iscritti) e alle materne, che perdono 362 bambini. Un'ovvia conseguenza del continuo calo delle nascite. In positivo solo le scuole medie inferiori, con 223 ragazzini in più, e un leggero calo invece nelle scuole superiori, che perdono 135 iscritti. In tutto, si perderanno 47 classi di scuola elementare e 6 di superiori, 11 invece le sezioni perse nelle scuole materne statali della città metropolitana.
Un bilancio negativo che ha un effetto anche sul numero di posti di lavoro: nelle scuole veneziane lavoreranno 132 insegnanti in meno. «Da una prima analisi - spiega Mariano Maretto, segretario Cisl Scuola di Venezia - risultano situazioni di criticità a macchia di leopardo, dovute in qualche caso alla mancanza di spazi e in altri al calo di alunni. La situazione è fluida e in via di definizione anche sul fronte degli organici». Due le scuole sotto osservazione. Entrambi i casi sono noti: quello dell'alberghiero Musatti di Dolo che ha problemi di spazi e il liceo Marco Polo di Venezia (che comprende gli indirizzi artistico, classico e musicale) che sta facendo la sua battaglia per scongiurare l'accorpamento delle classi e il ridimensionamento. «Per il Musatti - spiega Maretto - la questione sembra essere in via di definizione. È vicina la soluzione e la concessione delle classi richieste, eccetto una ma per questione di numeri».

Di difficile soluzione invece il caso della classe seconda del Massari Pacinotti, che al terzo anno non potrà essere rinnovata: «Purtroppo 10 studenti sono pochi per far partire una classe, ne servirebbero almeno 15. Allo stesso tempo però deve essere garantito ai ragazzi il diritto di frequentare e concludere il loro ciclo di studi senza cambiarlo. In generale, tutte le situazioni saranno chiarite prima della fine di maggio, quando si avrà un quadro preciso della situazione del prossimo anno scolastico». (m.fus)
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Il Gazzettino