«Mediocredito, sono a rischio i soldi pubblici»

«Mediocredito, sono a rischio i soldi pubblici»
TRIESTE - «La Regione deve vigilare in maniera attenta non solo sugli atti ma anche sulla vita degli enti». L'ammonimento è del procuratore regionale della Corte dei conti...

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TRIESTE - «La Regione deve vigilare in maniera attenta non solo sugli atti ma anche sulla vita degli enti». L'ammonimento è del procuratore regionale della Corte dei conti Tiziana Spedicato, che parla di «vigilanza disomogenea» e chiede «una modifica anche nell'ordinamento». Tre i casi critici che hanno pesato nel 2015: Consorzio dell'Aussa Corno (scioglimento e liquidazione), Fondazione Villa Russiz di Capriva del Friuli (commissariata nel 2015) ed Ezit di Trieste (liquidato nel 2015). Tutti enti sui quali la Regione esercita la vigilanza.

Discorso a parte per la problematica partecipazione in Banca Mediocredito: «Gli esiti del possibile percorso di risanamento si presentano incerti» scrive il procuratore contabile nella sua relazione, richiamando alla «massima attenzione e prudenza» e al ridimensionamento degli obiettivi sulla base delle risorse disponibili.
«È stato riconosciuto che la Regione è impegnata quotidianamente nel monitoraggio e nella regia strategica», commenta l'assessore alle finanze Francesco Peroni. Nel caso di Villa Russiz, Spedicato parla di «oggettivo malfunzionamento del potere di vigilanza sull'amministrazione della Fondazione e sulla destinazione del contributo di scopo», mentre per Ezit e Aussa Corno invita la Regione «non solo ad adempiere agli obblighi statutari, ma anche garantire che nella prosecuzione dell'attività permanga l'interesse pubblico».

Il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello è soddisfatto: «Il bilancio è solido e il debito potenziale azzerato», mentre sulle criticità legate al tema della vigilanza «ci abbiamo messo mano fin dall'inizio e nella legge "Rilancimpresa" è previsto che tutti i nuovi consorzi industriali debbano avere un massimo di tre amministratori con requisiti di professionalità misurabili». Forza Italia e Movimento 5 Stelle attaccano: «Ci sono 4,5 milioni per le "marchette" della Serracchiani, la Corte boccia l'eccessivo utilizzo delle leggi provvedimento». Per Elena Bianchi «tante e pesanti bocciature della Corte, grave l'assenza in Consiglio della presidente Serracchiani».
Elisabetta Batic Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino