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BELLUNO Medici di famiglia ai blocchi di partenza: «Se ci danno i vaccini, noi iniziamo con la fascia d'età 60-69 anni». La macchina ormai è oliata. E, soprattutto, funziona. I medici di medicina generale hanno dimostrato di sapersi organizzare e di essere in grado di vaccinare tante persone in poco tempo. Tuttavia manca la materia prima, ossia i vaccini, e quello che sembrava essere il futuro della campagna vaccinale si è in un certo senso congelato. Il primo esperimento era stato fatto a fine gennaio, nella sala parrocchiale di Cavarzano, con la convocazione degli ultra ottantenni. Poi è stato ufficializzato e si è partiti in quasi tutti i comuni principali con i 70-79enni: Feltre, Borgo Valbelluna, Longarone, Cortina d'Ampezzo, Zoldo.
L'ACCELERAZIONE
A Sovramonte le classi 42-51 sono state coperte in poco tempo. Martedì 50 dosi, sabato altre 30. «Il medico è andato via liscio ha scritto un utente su Facebook Ha finito la fascia d'età 70-79 e sta iniziando i 60enni magico». Le due giornate hanno visto la collaborazione tra Comune, Auser, Protezione civile e medico di famiglia. «È possibile che sia stato vaccinato qualcuno di un'altra categoria chiarisce il sindaco Federico Dalla Torre Perché sono avanzate delle dosi. Ma credo siano andate a personale della Protezione civile. Comunque spero ce ne portino altri, così il medico continua. Ha organizzato tutto bene ed è stato veloce». La vaccinazione tramite medici di medicina generale funziona. «A Cavarzano è stato un successo dichiara Fabio Bortot, della medicina di gruppo integrata Belluno-Dolomiti Con la fascia 70-79 abbiamo raggiunto numeri enormi. Quasi 1000 persone vaccinate in 12 ore. Abbiamo fatto un grande lavoro. Ci siamo fatti le ossa». Ora però è tutto fermo. Perché i vaccini scarseggiano e il dipartimento di Prevenzione sta dando priorità a coloro che devono eseguire la seconda dose. «Se abbiamo i vaccini a disposizione siamo pronti a ripartire on la fascia d'età 60-69 continua Bortot Altrimenti aspettiamo. Il primo passaggio, anche se alcuni hanno già cominciato, riguarderà le vaccinazioni a domicilio in cui viene usato Moderna».
NEI MAGAZZINI
Al momento ci sono tre tipi di vaccino. Pfizer è il primo ad essere arrivato in provincia. È stato utilizzato all'inizio per il personale sanitario, poi per tutti gli over 80 e le persone fragili. Il dipartimento di Prevenzione spera di arrivare a coprire l'80-85% degli anziani in tempi brevi. Il secondo vaccino, in ordine cronologico, è quello di Moderna. Viene usato principalmente a domicilio per le persone che non possono muoversi di casa. A differenza del Pfizer, infatti, può essere conservato a temperature molto più alte. Infine AstraZeneca. È stata ed è l'arma dei medici di medicina generale che sono riusciti a raggiungere, con almeno una dose, il 40% dei 70-79enni. «Questa la strategia messa in campo per il Piano vaccini», sottolinea il dottor Cinquetti, direttore del Dipartimento di Prevenzione. Dopo gli ultimi ritardi nelle forniture di vaccino anche i medici di famiglia hanno dovuto rallentare. «Ci sarebbe molta più disponibilità da parte dei medici rispetto al vaccino disponibile sottolinea Cinquetti Alcuni li dobbiamo tenere un po' in stallo, altri sono già partiti: sono fondamentali per la fascia d'età 70-79 anni. Stanno dando un contributo enorme». Sarebbero potuti partire anche con la categoria degli over 80, come successo a Cavarzano, ma mancavano ancora gli accordi a livello nazionale e regionale. «Perciò gli anziani li stiamo gestendo noi conclude il dottor Cinquetti Mentre i medici di famiglia si occupano della fascia più bassa e lo fanno molto bene. Presto potremo contare anche sul vaccino Johnson&Johnson. Non manca molto. Ho l'impressione che tra due settimane cominceranno ad arrivare piccole forniture». (D.P.)
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Il Gazzettino