Medici di base pronti allo sciopero

Medici di base pronti allo sciopero
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«lo smantellamento della rete di cure primarie nella medicina territoriale, la mancata attivazione delle Medicine di gruppo integrate, la farraginosa realizzazione dei percorsi necessari al processo di informatizzazione, l'affidamento degli ospedali di comunità a gestione ospedaliera e non più del territorio, l'arbitraria riorganizzazione dell'assistenza medica nelle case di riposo».

I medici di famiglia aderenti a Fimmg, Snami, Smi e Intesa sindacale hanno indetto unitariamente a livello veneto ben ventinove giornate di sciopero, in parte telematico utilizzando lo strumento del blocco informatico delle prescrizioni dematerializzate, ricorrendo quindi solo all'uso delle cartaceo, ma anche chiudendo gli ambulatori. «Ci aspettiamo un'adesione altissima» confida Domenico Crisarà, segretario provinciale e regionale della Fimmg. La protesta potrebbe essere fatta propria dalla stragrande maggioranza dei settecento medici di base in servizio nel territorio dell'Ulss 6 Euganea. Articolato il calendario delle iniziative, in partenza il 19 settembre con la cessazione dell'invio telematico di tutte le ricette da parte dei medici di base aderenti alla manifestazione, cosa che si ripeterà il 20, 26 e 27 settembre, il 10, 11 e 12 ottobre, mentre l'8 e il 9 novembre la protesta si irrobustirà con la serrata degli ambulatori dei dottori di famiglia, idem il 13 e 14 dicembre, il 16, 17 e 18 gennaio, il 13, 14 e 15 febbraio, il 13, 14, 15 e 16 marzo, il 10, 11, 12 e 13 aprile, il 15, 16, 17 e 18 maggio. Saranno insomma otto mesi di passione.
I medici di continuità assistenziale, ovvero la guardia medica, iscritti a Fimmg, Snami, Smi e Intesa sindacale si asterranno dal servizio per i turni con inizio alle 20 dei giorni indicati e termine alle 8 del giorno seguente. Durante le date di astensione dal lavoro saranno, comunque, garantite le prestazioni indispensabili di assistenza primaria ai sensi di legge.

Nonostante la ventilata minaccia da parte delle Ulss di sospendere la convenzione con i medici di base, questi in una lettera inviata ai vertici delle aziende socio-sanitarie del Veneto hanno confermato tutto: «La forma di mobilitazione sindacale individuata costituisce legittimo e corretto esercizio del diritto di sciopero costituzionalmente garantito - scrivono Crisarà, Salvatore Cauchi (Snami), Liliana Lora (Smi) e Ildo Antonio Fania (Intesa Sindacale) - e non può in alcun modo essere configurata alla stregua di un rifiuto di assicurare singole operazioni oggetto della convenzione in essere né essere considerata fonte di inadempimento degli obblighi contrattuali da parte del singolo professionista». Tra tre giorni all'hotel Crowne Plaza grande assemblea dei medici di famiglia.
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Il Gazzettino