PORTOGRUAROAnche 12 giorni per un appuntamento con il medico di base. Non è un caso isolato quello denunciato da una donna del Portogruarese che si è vista fissare dopo quasi...
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Anche 12 giorni per un appuntamento con il medico di base. Non è un caso isolato quello denunciato da una donna del Portogruarese che si è vista fissare dopo quasi due settimane un appuntamento con il medico di medicina generale perché la sua richiesta non rappresentava un'urgenza.
«Se fosse stata un'emergenza spiega la donna mi sarei rivolta al Pronto Soccorso. Ritengo intollerabile che per avere una consulenza su un problema non grave ma certamente da risolvere debbano passare così tanti giorni. Capisco che in piena pandemia ci possano essere state delle difficoltà. Ma oggi un servizio essenziale come quello offerto dai medici di base non dovrebbe avere queste tempistiche. Ho avuto modo di parlare con altre persone in questi giorni e soprattutto gli anziani aggiunge - sono in difficoltà perché avrebbero bisogno di essere seguiti ed invece faticano anche a prendere un appuntamento».
Questi disagi, che riguarderebbero soprattutto i medici che hanno sostituito i colleghi in pensione, non sono in alcun modo legati alla campagna vaccinale, che in questa fase non sta impegnando i professionisti del territorio. Al centro di via Verga si stanno infatti facendo sono le seconde dosi e per i medici di famiglia non ci sono a disposizione i vaccini per le fasce di età aperte a livello regionale.
«Il problema spiega il medico Mario Pizzolitto, tra i referenti della Cooperativa Cure Primarie che ha gestito la creazione del Punto Tamponi e successivamente del Punto Vaccini a Portogruaro è legato al fatto che con la pandemia anche per essere visti da medico di base è diventato d'obbligo un appuntamento. Un tempo si riuscivano a fare in 5 ore anche 30 o 40 persone. Oggi per ogni paziente viene riservato un tempo minimo di 15 minuti. In un'ora si possono quindi visitare solo 4 pazienti. Se un paziente impegna il professionista solo per 5 minuti ci possono essere dei tempi morti e non c'è ovviamente la possibilità di riprogrammare e anticipare gli appuntamenti. Non c'è quindi un vero e proprio errore nel medico che fissa l'appuntamento a distanza di giorni ma è pur vero che si devono trovare dei meccanismi per comunicare ed essere vicini alle persone, che devono sentire il medico vicino nelle loro difficoltà. Personalmente ho attivato un servizio di messaggistica e una mail diretta che mi sono molto utili. Questo problema dei ritardi degli appuntamenti ha aggiunto è noto anche alla categoria, che comunque è generalmente attenta a non sforare i 5 giorni».
Teresa Infanti
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Il Gazzettino