Medici contro: il voto all'Ordine finisce nelle mani degli avvocati

Medici contro: il voto all'Ordine finisce nelle mani degli avvocati
IL CONTENZIOSOBELLUNO È stata una decisione sofferta, ma ritenuta necessaria. Oggi il ricorso promosso davanti alla Commissione centrale esercenti professioni sanitarie è pronto...

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IL CONTENZIOSO
BELLUNO È stata una decisione sofferta, ma ritenuta necessaria. Oggi il ricorso promosso davanti alla Commissione centrale esercenti professioni sanitarie è pronto e verrà depositato lunedì o martedì della prossima settimana. Poi, non resterà che aspettare. L'azione giudiziaria non placherà i malumori interni all'Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia ma, certo, metterà a tacere i dubbi e darà risposta alle ipotesi nate tra i soci in seguito alle elezioni per il rinnovo delle cariche avvenute il 18-20 novembre scorso.

GLI AVVOCATI
«La promozione dell'azione giudiziaria conta una cinquantina di firmatari spiega l'avvocato Elisa Danieli, incaricata insieme a Fabio Capraro di dipanare la matassa, entrambi del foro di Treviso ed è stata una decisione molto complicata da assumere in quanto va ad intaccare l'istituto dell'Ordine. Tuttavia è stato ritenuto necessario e fondamentale tutelare il decoro di questa istituzione davanti ad alcune irregolarità evidenti».
LA QUERELA
Al ricorso, notificato anche alla Procura della Repubblica trattandosi di elezioni, verrà allegata una querela contro ignoti per segni grafici di dubbia natura riscontrati nelle schede dichiarate nulle. Se il ricorso verrà accolto si potrà arrivare all'annullamento delle elezioni precedenti e al riconteggio delle schede. È quanto si augurano i medici da cui è nata l'idea di ricorrere agli avvocati, ovvero i soci della lista avversaria a quella del presidente ri eletto Umberto Rossa. L'accesso agli atti, ovvero la visione delle 23 schede nulla e dell'unica bianca, avvenuto da parte degli avvocati insieme ad un gruppetto di medici, ha fatto decidere per l'avvio dell'azione giudiziaria.
IL TENTATIVO

Ottenere la possibilità di vedere con occhi le schede, solo quelle annullate e bianche perché le altre sono state bruciate poco dopo lo spoglio, è stata una trafila lunga. I camici bianchi hanno fatto richiesta due volte, entrambe il 21 novembre alle 10.10 e poi alle 19.03, ma solo al terzo tentativo, quando a firmare la domanda sono stati gli avvocati, la speranza è andata a buon fine. «Una parte delle votazioni è stata annullata perché il numero di nomi indicati nella scheda era inferiore a quello degli eletti, nove spiega Danieli -, ma era possibile indicarne anche meno e questo era stato specificato anche nell'avviso di convocazione delle votazioni. Su alcune, poi, sono stati riscontrati segni grafici di dubbia natura; infine, le schede utilizzate sono state 477 quando il numero di votanti era di 474». Il tutto ha portato i professionisti ad assumere la sofferta decisione di mettere la patata bollente in mano ai legali, per fare luce una volta per tutte su cosa sia accaduto durante lo spoglio.
Alessia Trentin
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Il Gazzettino