Maxi riciclaggio: 12 anni a Vazzoler

Maxi riciclaggio: 12 anni a Vazzoler
RONCADEUndici anni e otto mesi di reclusione, 33 mila euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici. É la pesantissima condanna inflitta dal Tribunale ad Alberto...

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RONCADE
Undici anni e otto mesi di reclusione, 33 mila euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici. É la pesantissima condanna inflitta dal Tribunale ad Alberto Vazzoler, il 60enne ex dentista di San Donà di Piave, compagno della trevigiana Silvia Moro, guru della finanza, accusato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio transnazionale di denaro sporco. Il collegio, presieduto da Nicoletta De Nardus, è andato oltre le stesse richieste del pubblico ministero Roberto D'Angelo che aveva concluso per una pena di dieci anni e sei mesi. Sull'entità della condanna ha evidentemente influito il comportamento processuale dell'imputato che le ha provate tutte nel tentativo di far slittare la conclusione del dibattimento, tra continue richieste di rinvii per presunti problemi di salute e ricusazioni dei giudici. Ma saranno soprattutto le pene accessorie a far imbestialire Vazzoler: il Tribunale ha disposto infatti la confisca dei beni in sequestro (il lussuoso attico nel complesso Le Torri Drago a Jesolo, l'esclusivo appartamento di piazza dei Frutti a Padova, la Maserati Levante, la Jaguar XK 5.0, e l'imbarcazione Venice Thunder) e del profitto del reato, quantificato in 5.835.019,64 euro. La Guardia di finanza dovrà quindi procedere al sequestro di denaro, o in alternativa di beni e utilità nella disponibilità del faccendiere, anche per interposta persona.

LA REQUISITORIA
«Abile incantatore, formidabile narratore, all'occorrenza fine giurista. Ma soprattutto bugiardo e spudoratamente falso»: così il pubblico ministero D'Angelo ha tratteggiato la personalità dell'imputato, capace di rendere una piena e completa confessione agli inquirenti pochi giorni dopo l'arresto, ed altrettanto abile nel ritrattare ogni dichiarazione respingendo con sdegno le accuse della Procura durante tutte le fasi del processo.
LE INTERCETTAZIONI
Tante le intercettazioni riproposte al collegio dal rappresentante della pubblica accusa: conversazioni in cui Vazzoler finisce per ammettere una lunga serie di responsabilità. Quella di essere il promotore dell'associazione in grado di riciclare fino a 100 milioni di euro tra Svizzera, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia e Dubai, quella di usare dei prestanome per gli spostamenti di ingenti quantitativi di denaro contante. E ancora nessun dubbio sull'identità dell'effettivo proprietario dell'attico di Jesolo e dell'appartamento di piazza dei Frutti, in cui ammette di aver investito oltre cinque milioni di euro per dotarli di ogni comfort.
«Vazzoler è un delinquente di caratura internazionale - ha ribadito con foga il pm - al centro di un sistema criptico e carbonaro, in grado di assicurare un servizio efficiente ai clienti che devono spostare capitali in nero. Non saremmo stati sicuramente in grado di ricostruire i suoi traffici illeciti se non avessimo scoperto il cloud virtuale creato dal complice Marco Remo Suardi. L'accesso al sistema era sempre comunicato attraverso un sms e i messaggi venivano immediatamente cancellati dopo la lettura. Così siamo riusciti a formare una prova granitica ed indelebile».
LA FIDANZATA

Intanto la trevigiana Silvia Moro, fidanzata dell'ex dentista, attraverso il legale Gian Domenico Caiazza del foro di Roma ha chiesto e ottenuto dalla Procura generale di Roma di essere eventualmente processata a Venezia e non a Padova. E lo stesso ha ottenuto la padovana Elena Manganelli Di Rienzo, ex compagna di Vazzoler e ora residente a Dubai.
Luca Ingegneri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino