Maxi indennizzo alle bariste licenziate

Maxi indennizzo alle bariste licenziate
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(L.I.) Le prime pronunce sfavorevoli li hanno convinti a fare retromarcia. Stanchi di perdere cause di lavoro, i responsabili di Autogrill Spa hanno siglato un accordo con il sindacato autonomo Lavoro Società, rappresentato da Vittorio Rosa, e tutelato dall'avvocato Emanuele Spata. A nove mesi dal licenziamento collettivo delle trenta lavoratrici in forza al bar del centro commerciale Auchan e al ristorante di Padova Fiere è stata raggiunta una conciliazione. Riguarda le 18 dipendenti che nel dicembre scorso non avevano accettato le condizioni imposte dalla procedura di mobilità, siglata da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, scegliendo di affidarsi al sindacato autonomo. Avranno tutte diritto al pagamento di quindici mensilità globali di fatto, cioè comprensive dei reati di tredicesima, quattordicesima e Tfr. Un indennizzo triplo rispetto a quanto erano riusciti a spuntare i confederali nella trattativa sulla mobilità. Sindacato Lavoro Società ha impugnato i licenziamenti davanti al giudice del lavoro sostenendo «l'illegittimità dell'individuazione dei profili professionali da sopprimere». In altre parole Autogrill Spa avrebbe dovuto tagliare i posti di lavoro compiendo una valutazione complessiva su tutti i punti vendita, dalle aree di servizio di Limenella e San Pelagio, a quelle rodigine Adige Est e Adige Ovest, a quelle di Vicenza e Villa Morosini per finire con la stazione veneziana di Santa Lucia. Tra maggio e luglio i giudici Roberto Perrone e Mauro Dallacasa hanno dato ragione ai ricorrenti ordinando il reintegro in servizio di due bariste banconiere, una di origini polacche, l'altra albanese, e di una lavoratrice italiana, con funzioni di comis di sala. L'altro ieri sono state conciliate davanti al giudice Barbara Bortot le posizioni di due banconiere e di una cassiera. Con indennizzi che saranno ora riconosciuti anche a tutte le altre colleghe.
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Il Gazzettino