MARTINA, C'E' IL MONDIALE «SIAMO PERO' A RISCHIO»

MARTINA, C'E' IL MONDIALE «SIAMO PERO' A RISCHIO»
SCHERMADieci giorni fa agli Europei di Parenzo ha incantato e dominato, riprendendosi lo scettro di regina tra le Under 20 del fioretto. Ora il mirino della neo campionessa...

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SCHERMA
Dieci giorni fa agli Europei di Parenzo ha incantato e dominato, riprendendosi lo scettro di regina tra le Under 20 del fioretto. Ora il mirino della neo campionessa continentale Martina Favaretto è di fare altrettanto al di là dell'Atlantico, a quei Mondiali Giovani del 3-11 aprile a Salt Lake City nello Utah, messi però a rischio dall'emergenza-coronavirus. «Bisogna vedere se noi italiani potremo volare negli States, oppure se annulleranno o sposteranno i Mondiali la preoccupazione della 18enne delle Fiamme Oro e del Circolo Scherma Mestre Anche per la prosecuzione degli allenamenti ora è tutto da vedere, io mi reco da Noale alla sala di via Olimpia a Mestre ma ora con le nuove restrizioni spero di poter continuare la preparazione. L'unica certezza è che da oggi inizio a studiare in video visto che a giugno ho l'esame di maturità...». Il sorriso non manca a Marty che in Croazia è tornata sul gradino più alto dopo l'oro di Sochi 2018 e il bronzo di Foggia 2019. «Rispetto al titolo di due anni fa ci sono parecchie differenze, in Russia era ancora una Cadetta e il successo tra le Giovani arrivò da outsider a sorpresa. A Parenzo invece ero concentrata sull'obiettivo, sapevo di essere la favorita e ho voluto fortemente raggiungerlo. È stata la vittoria della consapevolezza, voluta e conquistata».

FAVORITA
Peraltro rispettare i favori del pronostico non è certo facile. «Per questo sono felicissima, vincere l'Europeo è sempre una gran cosa, ci tenevo molto perché negli anni scorsi pur con medaglie di valore avevo lasciato qualche titolo per strada, per ansia o per errori e non volevo buttare altri ori. Un pizzico di pressione c'è, tutti sono lì al varco, si aspettano che io faccia bene e vinca. Ma non sempre ci riesce la più forte, il bello dello sport è che può sempre succedere di tutto». Di sicuro Martina Favaretto può contare su un supporto top a bordo pedana.
NUMA
«Da sei anni ho come maestro un grande come Mauro Numa, mi trovo bene perché ci alleniamo con serietà ma anche si scherza, c'è amicizia e un clima mai pesante. Poi c'è il citì Andrea Cipressa, in Croazia e non solo puntava su di me, sapeva che se ero in giornata potevo vincere e alla fine era davvero contento che avessi portato a termine l'obiettivo. Poi devo dire che mi aiuta molto il mio mental coach Bruno De Michelis. Mi spinge sempre a dare il massimo per non avere rimpianti». Sempre a proposito dell'Europeo, oltre all'oro individuale è arrivato anche un argento con l'Italia a squadre. «La Russia è molto forte, si poteva tirare meglio e anche vincere, ha pesato l'infortunio di Marta (la padovana Ricci, ndr).
Un secondo posto resta comunque un bel risultato, di spessore. Peccato per il mio ultimo duello iniziato da -5, anche mentalmente sarebbero bastate un paio di stoccate in meno da annullare per avere più chance di rimonta». A proposito di argenti, la Favaretto ne aveva vinti due ai Mondiali Under 20 di Verona 2018 e Torun 2019.

«Stavolta spero di essere io a salire quell'ultimo gradino del podio. Le avversarie saranno in primis quelle che mi hanno battuta in finale, la giapponese Yuto Ueno che farà anche le Olimpiadi a Tokio, e la statunitense Lauren Scrubbs. Sono motivata e non ho timori, semmai un po' d'ansia dovuta alle incertezze legate al coronavirus. È un vero peccato che a Caorle siano stati annullati il raduno premondiale e la prova Open di fine marzo».
Marco De Lazzari
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Il Gazzettino