Marta musa inquieta

Marta musa inquieta
IL PROGETTOContessa democratica, salottiera istrionica e amante dell'arte, Marta Marzotto è stata forse la prima influencer ad offrire un punto di vista femminile alla società....

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IL PROGETTO
Contessa democratica, salottiera istrionica e amante dell'arte, Marta Marzotto è stata forse la prima influencer ad offrire un punto di vista femminile alla società. A lei è dedicato uno short docu-film scritto e diretto dal regista e attore Massimiliano Finazzer Flory, in uscita il 24 febbraio 2021 il giorno in cui la protagonista avrebbe compiuto 90 anni. Premiato pochi giorni fa al Vegas Movie Awards (come Best Documentary Short) con il suo film sul lockdown Ali Dorate, i giorni del silenzio e impegnato quest'anno come protagonista del corto Dante per nostra fortuna, Finazzer Flory si è fatto interprete della volontà della figlia di Marta, Diamante, e ha portato avanti la lavorazione del film intitolato La Musa Inquieta.

SARDEGNA E VENEZIA
«Parlate poco di voi e di quello che avete in mente, mai di sesso, ma cercate di essere protagoniste», ammoniva la Marzotto. E da qui è partito il regista. Il film racconta i salotti, i musei, i luoghi della vita di Marta Marzotto, mettendo il focus sul suo corpo e sulla sua voce. Un viaggio che tocca Roma, Milano, la Sardegna e naturalmente Venezia, il suo rapporto con il Metropole - l'hotel con l'anima veneziana dal tocco orientale da lei disegnato - e le sue relazioni con le feste, in particolare il carnevale e i costumi di Antonia Sautter.
Le riprese si sono appena concluse a Cortina d'Ampezzo e ora rimane un'unica tappa: Marrakesh. «Il progetto ha visto la luce quasi due anni fa - chiarisce Finazzer Flory - Dopo la fine delle riprese a Cortina inizia la lavorazione, anche se manca l'ultimo set in Marocco. In buona sostanza la struttura del film è già essenzialmente completa».
Alla domanda sul perché un cortometraggio sulla Marzotto, il regista risponde con un'infilata di ragioni. «Perché è stata la prima influencer italiana a porre l'attenzione sul tema della bellezza di questo Paese - rimarca - e anche la prima a sostenere intellettuali, a credere che avessero un ruolo. Anche al di là della sua storia con Guttuso, ha sempre guardato all'arte come la via italiana al successo». F
MECENATISMO NELL'ARTE
Finazzer Flory ricorda come il suo rapporto con la contessa sia stato legato proprio al restauro di opere d'arte. «In particolare il film si lega al restauro della Madonna del libro di Sandro Botticelli, di cui Marta finanziò il restauro per ricordare la figlia morta di fibrosi cistica» anticipa il regista. Nel film c'è la Marzotto dei musei e dei salotti e ne cerca l'eredità. Lungo quali linee? «Nello stile di una famiglia, ma soprattutto di una donna che ha segnato profondamente anche l'immagine del Veneto, dove la gente la riconosceva per strada e le voleva bene. Aveva un gusto estetico legato all'arte e alla moda, alla bellezza del made in Italy. Con lei i musei influenzavano i salotti, mentre oggi temo accada il contrario. Io credo che sia una figura del secondo Novecento come non ne vedremo più, mentre io spero che questo film possa stimolare il mecenatismo femminile, di cui c'è molto bisogno».

Giambattista Marchetto
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Il Gazzettino