Marin: dobbiamo riportare i delusi alle urne

Marin: dobbiamo riportare i delusi alle urne
Bocche cucite per tutta la giornata di ieri alla direzione regionale di Forza Italia: il coordinatore Marco Marin, senatore padovano, candidato sindaco nel 2009 e battuto da...

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Bocche cucite per tutta la giornata di ieri alla direzione regionale di Forza Italia: il coordinatore Marco Marin, senatore padovano, candidato sindaco nel 2009 e battuto da Flavio Zanonato, non vuole sbilanciarsi finchè non ha la certezza che dei tre consiglieri ottenuti dal suo partito almeno uno sarà padovano. E' Massimiliano Barison, sindaco di Albignasego, oltre 5.500 le preferenze, fortemente sostenuto in campagna elettorale.

Marin preferisce sottolineare il notevole astensionismo: «Il 50% di non votanti è un dato drammatico: il primo partito italiano è quello del non voto e questo non possiamo accettarlo. La prossima sfida di Forza Italia è perciò quella di riportare alle urne le persone che stanno a casa perché sono deluse dalla politica». Un invito lanciato da Berlusconi in piazza a Padova giorni fa, soprattutto agli azzurri più giovani - «Il 31 andate a votare!» - rimasto inascoltato. «Con questo livello di non voto - ha proseguito Marin – soprattutto un partito come il nostro paga un prezzo molto alto, perché i moderati, i liberali, i riformatori che noi rappresentiamo sono persone concrete, lontane sia dal voto di apparato stile Pd e di appartenenza tipo Lega sia dal voto di protesta intercettato dal Movimento 5 Stelle. La protesta degli elettori moderati invece è restare a casa. In ogni caso, queste elezioni hanno dimostrato che la partita politica in Italia è aperta: il centrodestra unito vince mentre le “liste divisive" ottengono risultati oggettivamente modesti e si qualificano come un fenomeno locale.

Quanto a Renzi, partito vagheggiando un 7 a 0 per la sinistra, si ritrova a fare i conti con la realtà, cioè con l'affermazione del centrodestra in Veneto e Liguria, con un risultato che in Umbria è stato in bilico fino all'ultimo e una regione come la Campania dove senza “accettare” la candidatura di De Luca avrebbe perso. Per essere chiari: Renzi non è il dominus incontrastato ma un attore della politica italiana. Se il centrodestra saprà valorizzare le ragioni della propria unità e si presenterà unito alle prossime elezioni politiche a Renzi toccherà il ruolo di attore non protagonista», ha concluso.
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Il Gazzettino