Maria Cristina Piovesana* Venezia è stata negli ultimi mesi al centro di accadimenti e scelte che, se tra loro opportunamente...
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Venezia è stata negli ultimi mesi al centro di accadimenti e scelte che, se tra loro opportunamente connessi e organizzati, assumono il senso di quei passaggi che segnano un cambiamento nella storia e nelle traiettorie di sviluppo di una comunità, della sua economia e della sua cultura. Il 3 ottobre 2020, per la prima volta il Mose ferma l'acqua alta a Venezia. Lo scorso 19 marzo, la Giunta Regionale del Veneto, con una scelta lungimirante, di concerto con importanti istituzioni, come il Comune di Venezia e le Università, con Associazioni come la nostra Confindustria Veneto e con alcune tra le più grandi e prestigiose imprese del panorama nazionale, ha approvato un progetto che candida Venezia a Capitale mondiale della Sostenibilità. Solo pochi giorni dopo, il Governo Draghi ha riportato in evidenza la necessità di individuare rapidamente una soluzione dell'annosa e delicatissima questione del transito delle grandi navi passeggeri in laguna. Scelta doverosa e necessaria, da concertare senz'altro con l'Amministrazione comunale e tutti gli enti del territorio, e indispensabile per rilanciare, dopo la pandemia, il ruolo di Venezia quale hub portuale, integrato con l'aeroporto, fondamentale per l'economia veneta e del Nord Est.
Tutto questo accade, in rapida successione temporale, proprio nell'anno in cui Venezia celebra i 1600 anni della Sua fondazione.
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Il Gazzettino