Marghera è ancora disseminata di bombe

Marghera è ancora disseminata di bombe
MARGHERACe ne sono ancora tante, impossibile stabilire quante. Passato il bomba day, il pensiero va al prossimo ordigno. È inevitabile che scavando, prima o poi, finiranno per...

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MARGHERA
Ce ne sono ancora tante, impossibile stabilire quante. Passato il bomba day, il pensiero va al prossimo ordigno. È inevitabile che scavando, prima o poi, finiranno per emergerne altre. Non ci sono solo quelle sganciate, che comunque hanno numeri impressionanti, ma anche quelle che erano state accumulate nei depositi e che non sono più state recuperate. Sapere quante siano è praticamente impossibile, ma c'è chi sta studiando per provare a ricostruire una mappa dettagliata. «Non esiste un compendio degli esiti dei bombardamenti - spiega Gianluca Palma, direttore dell'Ente zona industriale - abbiamo dei faldoni sui danni di guerra, ora il centro studi storici di Mestre ci sta lavorando per creare una raccolta puntiale». Una dottoranda dell'Università di Padova, Foscara Porchia, ha elencato in maniera precisa i bombardamenti avvenuti in quel periodo. «Seppure furono pochi gli stabilimenti che rimasero integri, la situazione in realtà fu meno grave di come potrebbe sembrare - scrive nella sua tesi -Grazie alla dislocazione di produzioni e all'occultamento di macchinari, i danni agli edifici e agli impianti risultarono sanabili nel giro di mesi, vista anche la possibilità di reimpiego delle maestranze, altrimenti disoccupate a causa della diminuzione, se non sospensione, delle produzioni».

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I fanghi della laguna hanno contribuito, durante i bombardamenti, a far sì che non esplodessero tutte le bombe sganciate. Inoltre, gli aerei volavano a bassa quota e con ogni probabilità, per questo motivo, finirono per non essere azionate le spolette di innesco. Sicuramente nel corso dei prossimi cantieri qualche altro ordigno finirà per spuntare: successe nel 2010, successe nel 2011, quando ne vennero trovate quattro nel giro di un anno. Questa situazione di incertezza non riguarda solo Marghera, ma tutta la parte del Veneto che venne bombardata.
«È impossibile stabilire quante siano - conferma il colonnello Gianluca Dello Monaco, comandante dell'ottavo reggimento del Genio di Legnago (Verona) che domenica ha disinnescato la bomba in via Ferraris a Marghera - L'anno scorso abbiamo effettuato oltre 300 interventi e bonificato oltre 1.200 ordigni. Soltanto negli ultimi tre mesi siamo arrivati a far brillare circa 540 bombe. Qualche tempo fa, in un anno, ne abbiamo prese in carico 5 o sei identiche per tipologia e dimensioni a quella di Marghera».

Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino