Marco Gervasoni Bisogna tornare ai lontani tempi del 1956, e alla crisi

Marco Gervasoni Bisogna tornare ai lontani tempi del 1956, e alla crisi
Marco Gervasoni Bisogna tornare ai lontani tempi del 1956, e alla crisi di Suez, per ritrovare analogo impasse di due tra le...

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Marco Gervasoni

Bisogna tornare ai lontani tempi del 1956, e alla crisi di Suez, per ritrovare analogo impasse di due tra le principali potenze del continente europeo, il Regno Unito e la Francia. Solo che la crisi, esiziale al sistema politico francese di allora, originò dalla politica estera: francesi e inglesi all'interno se la godevano alla grande, nel pieno della espansione economica. Oggi invece la crisi è il prodotto del rancore, della rabbia e della proteste, tutte legittime, di inglesi e francesi. Allora era una crisi interna alla élite politica, oggi essa parte dal popolo: e le élite politiche non sembrano in grado di risolverla.
Sono ovviamente due casi molto diversi. Nel decidere di posticipare il voto sull'accordo della Brexit, May, umiliandosi, ha mostrato non solo la propria incapacità di leadership: ha dispiegato tutta la crisi del parlamento inglese, che delle istituzioni rappresentative d'oltre manica è il centro almeno dal XVII secolo. Ed è crisi anche dei due partiti che, dal 1945, organizzano il funzionamento della democrazia: i conservatori, ormai quasi spappolati, ma anche i laburisti, in cui una consistente quota di contrari alla Brexit convive con la linea ambigua del segretario Corbyn. La paralisi del partito di maggioranza produce quella del partito di opposizione, che a sua volta incide sul primo. Apparentemente del tutto diversa la situazione in Francia. Lì i vecchi partiti sono quasi spariti; ma quello nuovo di governo, la République en Marche, è un contenitore vuoto, del tutto assente nel paese. (...)
Continua a pagina 27
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Il Gazzettino