Marcia indietro sui condom gratuiti La Lega non vuole darli ai rifugiati

Marcia indietro sui condom gratuiti La Lega non vuole darli ai rifugiati
IL CASOROMA Il macro problema del momento, il disaccordo sulla realizzazione dei termovalorizzatori, per ora resta lì. Dove il contratto di governo non arriva - e non è un caso...

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IL CASO
ROMA Il macro problema del momento, il disaccordo sulla realizzazione dei termovalorizzatori, per ora resta lì. Dove il contratto di governo non arriva - e non è un caso raro - Lega e M5s fanno come qualsiasi coppia litigiosa: ognuno ribadisce le sue ragioni finché qualcuno non cede per primo. E i pentastellati devono aver pensato che non era il caso di aprire un nuovo fronte, magari secondario ma con implicazioni ideologiche e politiche su cui le sensibilità con gli alleati sono diverse: è stato infatti ritirato l'emendamento grillino alla manovra che stabiliva, a partire dal 2019, la gratuità dei contraccettivi (pillole e preservativi) per i ragazzi sotto i 26 anni, per le donne che abbiano effettuato una interruzione di gravidanza nei 12 mesi precedenti, per chi è affetto da una malattia sessualmente trasmissibile, ma, soprattutto, per i richiedenti asilo. Perché è ovviamente quest'ultimo aspetto della proposta ad aver generato maggiori polemiche e ad aver suscitato l'altolà del Carroccio. A motivare così il dietrofront è il capogruppo del M5s alla Camera, Francesco D'Uva. L'idea, spiega, «merita attenzione» ma ciononostante «per il momento è destinata a non avere riscontro». L'esponente grillino, per la verità, circoscrive l'emendamento a proposta di «alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno autonomamente preso una iniziativa importante» sulla quale «però non c'è accordo con la Lega». Non si capisce se e quando sarà ripresentata, d'altra parte tutto ciò che riguarda l'immigrazione è tema ad altissimo coefficiente elettoralistico e su questo fronte le anime pentastellate sono due: da una parte quella più ortodossa, vicina al presidente della Camera, Roberto Fico, che su questo tema punta sempre a distinguersi dall'alleato di governo (vedi il caso Diciotti o i dubbi sul decreto sicurezza), dall'altra c'è l'ala più governativa che invece non vuole lasciare a Salvini il dominio assoluto in questo campo.

LE CRITICHE

E infatti i pentastellati finiscono per essere criticati sia da destra che da sinistra, per ragioni ovviamente opposte. Con il Pd la lite è stata per questioni di copyright: la deputata dem Giuditta Pini aveva accusato infatti i grillini di aver prima bocciato una sua proposta analoga in commissione e poi di averla sostanzialmente copiata e ripresentata. Diametralmente opposto l'attacco mosso da Giorgia Meloni prima che l'emendamento fosse ritirato. Per la presidente di Fratelli d'Italia si trattava infatti di una proposta shock. «Così oltre a vitto e alloggio, paghetta e Wi-Fi, gli italiani dovranno pagare pure i preservativi a chi si dichiara richiedente asilo, e che nell'85% dei casi risulta essere un clandestino. A questo non ci era arrivata nemmeno Laura Boldrini».La retromarcia pentastellata viene invece criticata da +Europa, il movimento di Emma Bonino, che giudicava la misura «giusta« e «nella direzione di ridurre il ricorso all'aborto per le gravidanze indesiderate e limitare il rischio di malattie sessualmente trasmissibili nella fascia di popolazione più esposta«. Nella loro ottica «il M5s ha ceduto insomma alla paranoia xenofoba della Lega». La proposta pentastellata prevedeva che per distribuire condom gratis venissero messi a bilancio 5 milioni di euro.
Barbara Acquaviti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino