Marangon: «Disprezzo chi non ha voluto votare»

Marangon: «Disprezzo chi non ha voluto votare»
(l.g.) Come nuovo componente della maggioranza, dovrà scrollarsi di dosso la sensazione dell'incomodo, visto che buona parte della coalizione che sostiene Luca Zaia è uscita...

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(l.g.) Come nuovo componente della maggioranza, dovrà scrollarsi di dosso la sensazione dell'incomodo, visto che buona parte della coalizione che sostiene Luca Zaia è uscita dall'aula per non votare la decadenza e la conseguente surroga.

Renzo Marangon, pur felice del ritorno a Palazzo Ferro Fini, probabilmente non aveva pensato a una giornata di questo tipo. Non per niente, durante il ritorno a Rovigo con il pulmino noleggiato insieme a una decina di parenti e amici che l'hanno accompagnato, al telefono si diceva parecchio stanco. Nel farlo, ricorda anche la più pesante delle dichiarazioni che ha fatto in consiglio vedendo che la sua ammissione era stata decretata, in sostanza, dall'opposizione.
«Rivolgo un profondo ringraziamento a chi ha votato la surroga e un profondo disprezzo per chi non l'ha fatto ed è uscito», sbotta il neo consigliere veneto, che ha aderito comunque al gruppo di Forza Italia di Leonardo Padrin, del quale fa parte l'altro polesano Mauro Mainardi, che era assente per un lutto familiare. Il terzo polesano, il leghista Stefano Falconi, a differenza di diversi suoi compagni di partito, ha votato per la decadenza.
Come ha vissuto, al di là dell'episodio del voto, questo ingresso in Regione dopo tanti anni di scontri legali?
«Con la voglia di darmi da fare. Il tempo non è molto davanti, vedrò cosa sia possibile seguire ed eventualmente realizzare per il Polesine e il Veneto».
Si troverà davanti, però, una giunta che ha al suo interno ancora Isi Coppola, poiché il Governatore Luca Zaia ha ritenuto che non sia necessario ritirarle le deleghe. Cosa ne pensa?

«Il Governatore Zaia ha fatto la sua scelta, che non condivido. per me ha commesso un errore, visto che c'è una sentenza della Corte d'Appello che dice che i conti elettorali presentati erano carenti, “falsi” e pieni di omissioni. Mi domando, allora: una delibera che verrà portata in giunta dalla signora Ferro (il nome da sposata di Coppola, ndr), avrà i conti giusti oppure no? Qualsiasi atto amministrativo che verrà adottato dall'esecutivo di Zaia sarà inficiato dal rischio di essere sbagliato. Ne viene inficiata, anzi, la correttezza di tutta la giunta».
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Il Gazzettino