Manutenzione del Mose Fincantieri vince la gara

Manutenzione del Mose Fincantieri vince la gara
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SALVAGUARDIA
VENEZIA Il raggruppamento temporaneo d'imprese guidato da Fincantieri si è provvisoriamente aggiudicato l'appalto per la progettazione del piano di manutenzione dell'intero sistema Mose e per l'esecuzione della manutenzione sperimentale programmata, sia ordinaria che straordinaria, dell'opera con l'esclusione delle paratoie e dei maschi della bocca di Treporti. La manutenzione di questi ultimi, aggiudicata alla medesima cordata, era stata oggetto di una gara precedente, per un importo di poco superiore ai 18 milioni.

TEMPO DI RECORD
Questa nuova gara, per un importo da 64 milioni, si è svolta a tempo di record: aperta i primi di luglio e chiusa il 22, con aggiudicazione il 4 agosto, gestita direttamente dal Provveditorato alle opere pubbliche, bypassando il Consorzio Venezia Nuova in fase di liquidazione. L'obiettivo primario da risolvere è la corrosione, su cui si dovrà esprimere in via definitiva l'inchiesta della Corte dei Conti affidata ai sommozzatori della Guardia di Finanza. Appurato comunque che la corrosione delle cerniere c'è, e che è importante trovare e impiegare i materiali migliori per limitare i danni, serve ora un piano dettagliato per la manutenzione dell'intero complesso composto dalle 78 dighe mobili.
L'APPALTO PILOTA
Ben più tormentata la vicenda legata al primo appalto, quello per le sole paratoie di Treporti, che sono state le prime ad essere state posate e quindi le più bisognose di manutenzione.
La gara era cominciata il 15 dicembre 2018, poi tra ricorsi e controricorsi tra la cordata Fincantieri e quella della pordenonese Cimolai si è arrivati ad una soluzione solo ora. In aprile il Consiglio di Stato aveva deciso che sia Fincantieri che Cimolai dovevano essere riammesse alla gara con l'apertura delle buste contenenti le offerte a loro tempo depositate.
Alla gara del 2018 parteciparono tre concorrenti: la croata Brodosplit, Cimolai Fincantieri. Nel primo bando Brodosplit e Cimolai vennero scartate perché non avevano i requisiti economici (almeno 12 milioni di euro di lavori analoghi) mentre Fincantieri venne scartata perché aveva presentato un cronoprogramma non dettagliato. Nel secondo bando di gara, una volta annullata la prima, Brodosplit venne esclusa nuovamente per la stessa ragione economica; Fincantieri venne bocciata perché il cronoprogramma era troppo dettagliato. Così la gara venne aggiudicata a Cimolai. Il Tar nel 2020 aveva giudicato illegittima l'esclusione di Fincantieri e aveva annullato l'ammissione di Cimolai. Quest'ultima era ricorsa al Consiglio di Stato, il quale aveva riaperto la partita riammettendo le due concorrenti.

Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino