Mantoan: «Segnalai all'Ulss 16 le irregolarità di casa Trieste»

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IN AULA PADOVA È ripreso ieri mattina il processo alla dottoressa...

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IN AULA

PADOVA È ripreso ieri mattina il processo alla dottoressa Donatella Croatto presidente del consiglio di amministrazione del centro di foniatria (Casa di cura Trieste) di via Bergamo. Il medico è alla sbarra per l'accusa di truffa aggravata ai danni del sistema sanitario. E ieri in aula ha testimoniato Domenico Mantoan, direttore generarle della Sanità veneta. Il suo apporto al processo, davanti al giudice monocratico Chiara Bitozzi, è stata fondamentale per chiarire una serie di regole, delibere regionali e tecnicismi sui fondi a cui possono accedere le case di cura come il centro di foniatria. Ma su un punto è stato perentorio: «Il 24 dicembre del 2010 scrissi una lettera all'allora direttore dell'Ulss 16, per avvertirlo di alcune irregolarità riscontrate nella gestione della Casa di cura Trieste». Una segnalazione da parte di Mantoan, sempre in riferimento al centro di foniatria, è stata effettuata ancora all'Ulss di competenza nel novembre del 2011. Il magistrato ha poi chiesto a Mantoan se si ricordava il motivo della sua visita alla Casa di cura Trieste, insieme a Leonardo Padrin all'epoca presidente della Commissione regionale sanità, proprio durante un controllo del centro. E Mantoan ha così risposto: «Quel giorno era stata programmata una visita, insieme a Padrin, alla Casa di cura Parco dei Tigli. Finita Padrin mi ha chiesto di andare a fare un salto a foniatria e siccome il dottor Diana da tempo me lo aveva chiesto sono andato». Ma il pubblico ministero ha parzialmente contestato questa ricostruzione, ricordando a Mantoan che aveva messo a verbale circostanze diverse. Martedì prossimo sarà sentito in aula proprio Leonardo Padrin. Ma ieri ha testimoniato anche il consulente dell'accusa, il dottor Lodovico Perulli: «Ho esaminato 60 cartelle cliniche della Casa di cura Trieste, 50 sequestrate dalla Finanza e 10 consegnatemi dal centro di foniatria. In tutte e 60 ho potuto constatare che il day hospital per i piccoli pazienti non era necessario. Bastavano delle visite ambulatoriali». Il Centro medico di Foniatria, una Srl convenzionata con il sistema sanitario regionale, a partire dal 2008 ha curato tutti i suoi pazienti, in stragrande maggioranza bambini, solo in day hospital. Secondo l'accusa molte delle prestazioni, sia in otorinolaringoiatria che nel reparto di riabilitazione, avrebbero potuto essere gestite in regime ambulatoriale. Con un evidente risparmio di costi. Un paziente in day hospital ha un costo medio giornaliero di 150 euro, mentre la spesa sanitaria per una prestazione in day service si riduce di oltre la metà.

M.A.
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Il Gazzettino