Manildo a De Poli: «Lavoriamo per il nuovo Teatro»

Manildo a De Poli: «Lavoriamo per il nuovo Teatro»
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IL PROGETTO
TREVISO L'annuncio era stato fatto a Roma, il giorno dell'audizione finale per l candidatura di Treviso a capitale della Cultura. Ma il progetto resta una delle priorità della campagna elettorale di Giovanni Manildo. Il Teatro dovrebbe entrare di prepotenza nel cosiddetto secondo tempo. Per questo l'attuale sindaco ha preso carta e penna e inviato ieri una lettera a Dino De Poli.

La questione, insomma, resta di attualità. E la voglia di trovare una quadra al più presto, e brevettare la prima formula di teatro di partecipazione in Italia c'è tutta.
LA PROPOSTA
«Nel ringraziarLa, a nome di tutta la Città, per quanto Fondazione ha fatto in oltre vent'anni per il restauro del Teatro, per il ritorno della qualifica di Teatro di Tradizione e per la produzione e il mantenimento delle stagioni teatrali, contribuendo da protagonista alla vita culturale di Treviso, sono a chiederLe un incontro per discutere del futuro del Teatro Comunale - scrive Manildo - sulla situazione del Teatro molto si è letto nelle ultime settimane e penso sia il momento di intraprendere una strada innovativa, aprendo alla partecipazione e alla Città». Vengono poi riferite le interlocuzioni con il presidente Gianfranco Gagliardi e gli incontri con il delegato di Fonazione Luigi Garofalo. «Il mio pensiero è che ora sia necessaria una nuova fase di apertura alla città, di collaborazione stretta tra Comune, Fondazione e cittadini, ripensando anche alla governance e alla gestione - prosegue - Penso siano maturi i tempi per considerare il Teatro un vero bene comune, universale e di tutti. Lo strumento che mi piacerebbe approfondire con lei e i delegati di Fondazione è quello della Fondazione di Partecipazione. Ciò costituirebbe una vera apertura alla Città, tramite la necessaria e imprescindibile costituzione del fondo di dotazione costituito dalla proprietà e dal diritto di godimento dei Teatri, si potrebbe pensare a un Teatro gestito da tutta la città. La sfida di un Teatro ancora e sempre più al centro della vita culturale della città richiede un ripensamento comune dei ruoli e la disponibilità a creare qualcosa di nuovo. Una sfida bella ed entusiasmante».
IL BILANCIO

Sulla proposta nessuno in Fondazione si era detto pregiudizialmente contrario. A partire proprio dall'attuale Presidente di Teatri e Umanesimo Latino Spa. Quello che si attende di capire è come nel concreto possa funzionare questo strumento: la stagione è alle porte e per definire il cartellone i tempi sono stretti. Ieri peraltro Fondazione Cassamarca avrebbe dovuto approvare il bilancio consuntivo. Si è però deciso di procrastinare la cosa per questione tecniche. Insomma il tema della cultura è sicuramente una delle priorità di entrambi gli schieramenti. E la partita del Teatro importa moltissimo ai Trevigiani. Ora si attende la mossa di De Poli. E un prossimo incontro dove, presumibilmente, emergeranno alcune linee strutturali più precise.
Elena Filini
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Il Gazzettino