Manifesti del boom economico rivisitati in chiave ambientalista

Manifesti del boom economico rivisitati in chiave ambientalista
LA MOSTRAI manifesti pubblicitari del boom economico rivisitati in chiave green. È la sfida lanciata dall'illustratore italiano Riccardo Guasco, chiamato a dialogare con i...

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LA MOSTRA
I manifesti pubblicitari del boom economico rivisitati in chiave green. È la sfida lanciata dall'illustratore italiano Riccardo Guasco, chiamato a dialogare con i maestri del passato nell'ambito della mostra Verso il boom 1950-1962 allestita fino al 17 marzo nel Museo nazionale Collezione Salce di Treviso. Piemontese, classe 1975, conosciuto per le sue collaborazioni con l'Espresso e New Yorker, Emergency e Greenpeace, Guasco propone all'interno del palazzo ristrutturato nell'area templare di San Gaetano, otto lavori realizzati ad hoc, nella sezione Punt e a capo, manifesti sostenibili 100% bio. Evidente l'omaggio alla figura di Armando Testa, leader dell'immagine pubblicitaria del dopoguerra e autore di una innovativa campagna per il vermut di casa Carpano, Punt e Mes. Il rosso di Testa diventa verde smeraldo in Guasco che ritrae un attacchino stilizzato intento a fissare un manifesto colorato sulla superficie del nostro vecchio e grigio mondo. Il minimalismo testiano assume dunque un'anima green e accoglie la figura umana, mutando il contenuto senza incrinare l'eleganza e la potenza espressiva.

IL MESSAGGIO
Il messaggio che accomuna tutte le opere di Guasco in mostra, è legato alla sostenibilità e al rispetto dell'ambiente. L'idea di far dialogare mondi ed epoche diverse era nato nell'ambito del Treviso Comic Book festival; l'artista ha accettato con entusiasmo la sfida in una esposizione che conclude il ciclo dedicato alle Illustri Persuasioni, progetto a cura di Marta Mazza. Da sempre ispirato da movimenti come il cubismo e il futurismo e influenzato da grandi artisti del manifesto come Cassandre, Carlù, Colin, Puppo e Dudovich, Guasco ha sapientemente stravolto il contenuto dei manifesti anni Cinquanta, impegnati ad osannare il progresso, il consumo ed anche lo spreco (pensiamo ai detersivi che fanno traboccare le lavatrici di schiuma candida o il cibo che inonda le tavole). Quelli pubblicizzati da Guasco sono nuovi e miracolosi prodotti immaginari, tutti rigorosamente sostenibili, tutti assolutamente bio. Dai sacchetti ecologici alle automobili autoricaricanti, dal coloratissimo ristorante Zeroscarto ai prodotti di cosmesi non testati su animali. Le pennellate digitali ci suggeriscono riflessioni sui cambiamenti in atto e sollecitano una svolta radicale, grazie a possibili approcci diversi ai consumi, chiedendoci un atteggiamento più rispettoso dell'ambiente e più sostenibile per il nostro pianeta.

Laura Simeoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino