MANIAGOGli avvocati Francesco Mion e Luca Spinazzè, difensori di Claudio e Giulio Lenarduzzi, comunicano che i loro assistiti respingono ogni addebito, così come portato a...
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Gli avvocati Francesco Mion e Luca Spinazzè, difensori di Claudio e Giulio Lenarduzzi, comunicano che i loro assistiti respingono ogni addebito, così come portato a conoscenza dell'opinione pubblica. Forniranno la loro versione dei fatti all'autorità inquirente nei prossimi giorni. La nota dei due legali fa riferimento all'inchiesta dei carabinieri della compagnia di Spilimbergo chegiovedì pomeriggio ha portato all'esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Giulio Lenarduzzi, vent'anni, che è stato condotto in carcere, e del padre Claudio, titolare dell'omonima autoscuola di Maniago, agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Gli avvocati Mion e Spinazzè precisano inoltre che le indagini in corso non vedono coinvolto alcun allievo o dipendente dell'Autoscuola Lenarduzzi di Maniago, che è l'unica agenzia riconducibile a Claudio Learduzzi e i cui locali non hanno mai rappresentato nè luogo di spaccio nè di consumo di sostanze probite nel corso dell'attività lavorativa.
Di tutt'altro avviso carabinieri e pm, secondo i quali padre e figlio spacciavano cocaina anche all'interno dell'autoscuola, dove di sera accadeva che nelle aule si organizzassero dei coca party i cui partecipanti erano invitati attraverso un tam tam. La droga, secondo gli inquirenti, veniva venduta ai ragazzi della Pedemontana anche attraverso altre 9 persone, tutte giovani, di Maniago, Cavasso, Castelnovo e Vajont che sono state denunciate.
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Il Gazzettino