«Mamma, aiuto, ci sono i ladri in casa»

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CRIMINALITÀPADOVA «Non aprire la porta a nessuno». È la raccomandazione che ogni genitore fa ai propri figli quando è costretto a lasciarli a casa da soli. Anche se per pochi...

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CRIMINALITÀ
PADOVA «Non aprire la porta a nessuno». È la raccomandazione che ogni genitore fa ai propri figli quando è costretto a lasciarli a casa da soli. Anche se per pochi minuti. Ma mai come l'altro giorno questa raccomandazione si è rivelata provvidenziale. Una ragazzina di 13 anni, in via Coni Zugna, in zona Palestro, si è infatti trovata dall'altra parte della porta di casa due ladri. Li ha visti dal videocitofono e poi ha sentito i colpi sull'uscio mentre tentavano di entrare. Lei, terrorizzata, si è rifugiata in camera sua, chiudendosi a chiave, telefonando alla mamma che era scesa pochi minuti per portare il cane a fare la consueta passeggiatina. A salvarla e a mettere in fuga i malviventi - di 15 e 19 anni - l'allarme perimetrale dell'abitazione. Un colpo andato a vuoto che non ha, però, fatto desistere i due ladri: sono stati scoperti dalla polizia mentre tentavano di mettere a segno un altro furto poco distante, in via Caprera.

IL FATTO
È 11 è scattata la telefonata della madre al 113. La donna ha raccontato che la figlia di 13 anni l'aveva chiamata terrorizzata perché qualcuno stava tentando di aprire la porta di casa mentre era sola. Sul posto sono giunti i poliziotti delle Volanti, guidate dal primo dirigente Michela Bochicchio.
Gli agenti hanno ascoltato il racconto della ragazzina. Sola nell'appartamento, pochi minuti prima aveva udito suonare il citofono ma, avendo l'ordine tassativo di non aprire a nessuno, aveva guardato dal videocitofono e aveva visto un ragazzo con una mascherina chirurgica nera e uno zaino chiaro sulle spalle, a lei sconosciuto.
Pochi secondi dopo il terrore: ha sentito alcuni colpi provenire dalla porta di ingresso che avevano fatto scattare l'allarme perimetrale mettendo in fuga sia il ragazzo che suonava al citofono, sia il complice che aveva già iniziato a forzare la porta. La ragazzina si era così chiusa a chiave in una camera e, spaventata, aveva chiamato al cellulare la madre, uscita pochi minuti prima per portare il cane a passeggio, la quale poi ha chiesto aiuto al 113.
LA CACCIA
I poliziotti hanno effettivamente riscontrato i segni di effrazione sulla porta di ingresso, praticati probabilmente con un grosso cacciavite. La Centrale Operativa ha diramato immediatamente la descrizione degli autori del tentato furto a tutte le pattuglie e un equipaggio proprio in quei minuti ha sorpreso un giovane che, scavalcata la recinzione del giardino di un'abitazione in via Caprera, stava tentando di forzare il portoncino di entrata.

Il ragazzo, subito bloccato, corrispondeva esattamente alla descrizione del ragazzo fatta dalla 13enne. Durante il controllo, i poliziotti hanno udito un trambusto provenire dall'abitazione e, intuito potesse trattarsi del complice in fuga, si sono messi sulle sue tracce, bloccandolo in via Vicenza; anche lui dichiarava di avere 13 anni, ma l'esame osseo, per entrambi ha confermato che i ragazzi ne avevano 15 e 19. Il minore, croato come il complice, è finito in carcere a Treviso (il 12 maggio aveva tentato un furto anche a Rovigo). Il 19enne, Shone Mitic, è stato arrestato per tentato furto in abitazione continuato ed in concorso e per false attestazioni a pubblico ufficiale inerenti la propria identità.
Marina Lucchin
© riproduzione riservata
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Il Gazzettino