Maltrattato in piazza: il cane trova nuovi amici

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IL CASO BELLUNO Il cane maltratto dal clochard ha trovato casa. Una...

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IL CASO

BELLUNO Il cane maltratto dal clochard ha trovato casa. Una bella notizia arriva da Apaca, ha il sapore delle sorprese belle e inattese di Natale. Il cane vittima di violenza e maltrattamenti, per mesi in mano ad un uomo senza fissa dimora, R.G., noto ai bellunesi che frequentano il centro storico del capoluogo, ha iniziato una nuova vita. Dopo essere stato curato e recuperato dai volontari dell'Associazione Apaca, infatti, l'animale è stato adottato da una famiglia. Era il 22 giugno scorso quando in pieno centro una pattuglia della Polizia interveniva su segnalazione di diversi cittadini per un uomo visto ripetutamente scagliarsi contro il cane che portava con sé. L'intervento arrivava al termine di una lunga serie di segnalazioni da parte dei cittadini, preoccupati per le sorti e la vita condotta dal cane accanto a quell'uomo incapace di badare anche a sé stesso. Il clochard era stato visto più volte dare calci alla bestiola e prenderla a cinghiate insultandola con violenza davanti ai passanti. In un secondo momento, quando il cane è stato tolto al suo aguzzino e trasferito in canile e poi sotto la custodia di Apaca è stato anche appurato come l'alimentazione somministrata fosse stata fino a quel momento del tutto inadeguata. La lettura del microchip in canile, poi, ha evidenziato come l'animale non appartenesse a R.G., ma gli fosse stato ceduto da un'altra persona evidentemente priva di responsabilità e senza rispettare la normative vigente in materia di passaggio di proprietà di animali. Apaca, preso sotto la sua ala il cucciolone, ha provveduto alle vaccinazioni del caso e dopo qualche settimana l'ha proposto all'adozione ma senza inserirlo nella bacheca web dei cani ospiti, per mantenere il massimo riserbo su una sitazione molto delicata. «Ci è dispiaciuto usare il massimo riserbo anche con i nostri volontari spiega Paola Lotto, presidente di Apaca ma la situazione era davvero delicatissima e qualsiasi fuga di notizie, anche se involontaria, avrebbe potuto mettere in pericolo la vita e il futuro del cane. Devo dire che c'è stata una buona intesa con le forze dell'ordine e con le Aziende sanitarie di Belluno e Treviso e, alla fine, una vicenda che poteva sfociare in tragedia si è conclusa nel migliore dei modi». (atr)

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Il Gazzettino