Malcontenta, didattica a distanza per un'altra settimana

Malcontenta, didattica a distanza per un'altra settimana
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SCUOLA
MALCONTENTA Ancora una settimana di didattica a distanza per le elementari Fratelli Bandiera di Malcontenta. Solo una precauzione, in attesa del 26 febbraio quando tutti gli alunni avranno fatto il tampone. I risultati ricevuti finora fanno ben sperare ma serve ancora un po' di pazienza per la riapertura del plesso (che fa parte dell'istituto comprensivo Cesco Baseggio) che la settimana scorsa, dopo la scoperta di 8 casi di positività tra alunni e insegnanti, è diventata il primo focolaio nel Veneziano della nuova forma di coronavirus, la variante B.1.1.7 che presenta una differenza nella trasmissibilità del contagio.

Ieri i rappresentanti dei genitori delle classi si sono confrontati con la dirigente scolastica e, dopo qualche giorno di panico, il clima è più sereno. Alcune famiglie inizialmente non comprendevano le ragioni della mancanza di dettagli forniti dalla scuola a fronte delle preoccupanti notizie che circolavano. Comportamento che si rende però necessario, come è stato chiarito ieri, per rispettare le regole della privacy. La dirigente ha inoltre chiarito che la scuola non è considerata un cluster e ha risposto alle domande dei genitori alle prese con la difficile gestione delle quarantene tra fratelli, nel caso in cui uno sia positivo e l'altro invece risulti negativo.
L'esito degli esami, scattati a tappeto anche su altre scuole e su tutte le persone venute in contatto con gli 8 positivi, ha dato invece il via libera alle scuole medie di Malcontenta, anche loro sotto la giurisdizione del Cesco Baseggio. Un altro segnale che fa ben sperare.
RETE INTERNET POTENZIATA
I genitori hanno deciso di rivolgersi al governo e all'Ufficio scolastico, facendosi portavoce di alcune richieste che provengono dalla scuola: a partire dal prossimo anno e in prospettiva futura, si chiedono classi meno numerose: «Un massimo di 19 o 20 studenti - spiegano - numero che garantirebbe un adeguato distanziamento e potrebbe forse evitare situazioni come quella che stiamo vivendo».
Le classi alla Fratelli Bandiera non sono affollatissime (26 o 27 studenti al massimo) ma per le famiglie questo numero andrebbe ulteriormente ridotto. Altra richiesta riguarda la rete Internet: le prime esperienze di didattica a distanza hanno evidenziato quanto sia insufficiente l'attuale copertura. L'ipotesi di tornare in classe e di dover garantire, in molte classi in contemporanea, la frequenza delle lezioni agli alunni costretti a restare a casa in isolamento richiede un potenziamento della rete. Intervento già richiesto dalla dirigenza scolastica.

Melody Fusaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino