«Maggiore manutenzione della rete fognaria»

«Maggiore manutenzione della rete fognaria»
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Mai più come il 66 e nemmeno come il 2007. Ma l'acqua, le piene, il maltempo, hanno smesso di fare paura? Secondo i comitati allagati della terraferma veneziana abbassare la guardia è un rischio. Gli incontri mensili, che fino a qualche anno fa servivano a coordinare la loro attività con quella del Comune, della Provincia e del Consorzio di bonifica Acque risorgive, sono stati interrotti e le loro richieste di opere di mitigazione del rischio idraulico su Mestre e la terraferma hanno perso questo interlocutore. La municipalità di Mestre ha quindi deciso di organizzare un'assemblea pubblica per fare il punto. L'appuntamento, intitolato Mestre 26 settembre 2007 25 gennaio 2017, cosa è cambiato? è in programma per mercoledì alle 17.45 in municipio, in via Palazzo. «Vogliamo capire a che punto è il sistema di prevenzione del rischio alluvione a Mestre commenta il presidente della municipalità, Vincenzo Conte - Che cosa si è fatto negli ultimi anni per contenere i rischi legati a eventi eccezionali come quello del 2007?»

Allora, ricorda Conte, la giunta Cacciari, aveva accordato dei rimborsi ai residenti che avevano subito danni (in centro a Mestre, in via Piave, via Bissuola e Carpenedo). «Con il senno di poi - aggiunge Conte - perché non si pensa a utilizzare questi soldi per la prevenzione? Vogliamo saperlo dal Comune ma anche dal Consorzio di bonifica». All'incontro, che sarà moderato dalla giornalista Gloria Bertasi, parteciperà anche Luigi D'Alpaos, professore di idraulica dell'università di Padova che di recente ha affermato che un «nuovo 66 sarebbe peggio di 50 anni fa». Tra gli ospiti l'assessore ai Lavori pubblici Venezia Francesca Zaccariotto, il dg di Acque Risorgive Carlo Bendoricchio, Massimo Gattolin (Città metropolitana), Francesco Vascellari della protezione civile e i due commissari allagamenti 2007-2011 Mariano Carraro e Maurizio Calligaro. E, ovviamente, i rappresentanti dei comitati, che hanno ben chiare le priorità. «La principale salvaguardia è una maggiore manutenzione della rete fognaria commenta Antonia Rambelli (nella foto a sinistra, ndr), presidente dell'associazione Allagati che unisce gli 8 comitati cittadini - Altri aspetti sono quelli dell'invarianza idraulica, la manutenzione delle vasche di laminazione e altri presidi».

Dal 2007 i comitati osservano il fenomeno: «Abbiamo capito che si presenta a macchia di leopardo, fatta eccezione per alcune piccole zone di Marghera, la Gazzera, Favaro che vanno sott'acqua facilmente. Queste segnalazioni andrebbero analizzate attentamente, riteniamo quindi fondamentale ricominciare a convocare il tavolo con regolarità».
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Il Gazzettino