Mafia Capitale tracce in città

Mafia Capitale tracce in città
Mafia capitale, l'indagine della Guardia di finanza che ha scoperchiato la cupola capitolina, un giro milionario di tangenti ai più alti livelli, arriva anche a Pordenone. Una...

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Mafia capitale, l'indagine della Guardia di finanza che ha scoperchiato la cupola capitolina, un giro milionario di tangenti ai più alti livelli, arriva anche a Pordenone. Una piccola goccia in un mare, ma da non sottovalutare fino a che non saranno resi noti i particolari dell'inchiesta che ha portato al sequestro di un appartamento intestato alla società Igma Costruzioni di Roma, nel condominio al civico 6 di via Caboto, in centro città. Un palazzone degli anni Settanta suddiviso in tre scale, due delle quali di proprietà dell'Inps fino a una decina di anni fa, quando gli appartamenti furono venduti a privati, molti riscattati dagli inquilini che gli stavano occupando.

Le Fiamme gialle di Roma ieri mattina hanno dato vita all'ennesimo capitolo dell'operazione "Mondo di mezzo" che ha portato al sequestro dell'intero patrimonio riconducibile a Cristiano Guarnera, l'imprenditore arrestato il 2 dicembre assieme ad altre 36 persone e considerato dalla Gdf "parte integrante" dell'associazione "Mafia Capitale" con a capo Massimo Carminati, ex militante dei Nuclei armati rivoluzionari. Sigilli, dunque, a quote societarie, 178 immobili, 3 terreni, una barca e dieci tra auto e moto per un valore stimato di circa cento milioni di euro. Il nuovo provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Roma in seguito alla richiesta della Dda della Procura di Roma ed eseguito dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale, riguarda le quote societarie, il capitale sociale e l'intero patrimonio aziendale delle società Edilizia Piera Srl, Immobiliare Torre Argentata costruzioni Srl, Verdepamphili Srl, Igma Costruzioni Srl (la società proprietaria dell'appartamento sequestrato a Pordenone), Gruppo immobiliare Universo Srl e il 52% del capitale sociale della Devil Custom Cycles Srl che opera nel settore della manutenzione e riparazione di veicoli.

Dalle indagini della Guardia di Finanza è emerso che alcune delle imprese sequestrate a Cristiano Guarnera «grazie all'intervento di Carminati, venivano coinvolte per il soddisfacimento delle esigenze connesse al piano d'emergenza abitativa, promosso dall'amministrazione capitolina, nel quale, grazie alla capacità di penetrazione del sodalizio mafioso, erano da tempo inserite le cooperative di Salvatore Buzzi». L'appartamento sequestrato a Pordenone sembra proprio una sorta di "anomalia" in un'indagine da centinaia di milioni di euro.
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Il Gazzettino