MADRID - Generazioni in trincea nella politica anche in Spagna, non solo nel Regno

MADRID - Generazioni in trincea nella politica anche in Spagna, non solo nel Regno
MADRID - Generazioni in trincea nella politica anche in Spagna, non solo nel Regno Unito sul voto per la Brexit: a Madrid figli e nipoti ora si schierano per Podemos, padri e...

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MADRID - Generazioni in trincea nella politica anche in Spagna, non solo nel Regno Unito sul voto per la Brexit: a Madrid figli e nipoti ora si schierano per Podemos, padri e nonni sono prevalentemente per Rajoy.

I giovani inglesi hanno votato al 75% contro l'uscita di Londra dall'Ue e si ribellano contro una decisione che condiziona il resto della loro vita presa dai 'vecchi'.
E anche in Spagna la spaccatura fra generazioni è diventata un dato di fatto. Secondo l'istituto di sondaggio Metroscopia, il 44% dei giovani fra i 18 e i 34 anni vota Podemos, mentre il partito più votato dai pensionati è il Pp di Mariano Rajoy.
Le inchieste demoscopiche confermano la spaccatura politica della 'nuova' Spagna secondo criteri di età. Dalle politiche dell'anno scorso i giovani votano in maggioranza per i 'nuovi' Podemos e Ciudadanos, soprattutto per il primo. Gli ultraquarantenni per i tradizionali Pp e Psoe, e soprattutto per il primo. «I partiti emergenti si basano fondamentalmente sul voto dei giovani, la 'generazione perduta', senza il quale sarebbero formazioni secondarie», rileva La Vanguardia. «Non potrebbero competere con Pp e Psoe, che li superano in tutte le fasce d'età a partire dai 40 anni, con un vantaggio siderale fra gli ultrasessantenni», fedeli al partito di sempre. Il 37% degli over 65 anni, ora un quarto dell'elettorato con il crescente invecchiamento della popolazione, preferisce per la Moncloa Rajoy, il 27% il socialista Pedro Sanchez, solo il 13% il leader di Podemos Pablo Iglesias, che invece spopola fra i giovani, mentre Sanchez e Rajoy vanno a picco a una quota di apprezzamento rispettivamente di -36 e di -62 punti. Detonatore dello scontro politico-generazionale è stata, secondo diversi analisti, la durissima crisi che ha sconvolto il Paese negli ultimi 6 anni e condannato tutta una generazione di giovani alla disoccupazione, all'emarginazione, al meglio al precariato, disintegrando il modello di società del benessere dei loro padri. «La società spagnola si sente ancora molto ferita dalla crisi. I giovani soprattutto, che l'hanno pagata sulla loro pelle», spiega il sociologo José Pablo Ferrandiz.

«Pensano che Pp e Psoe, i partiti che hanno governato il paese, non sono stati capaci di risolvere i problemi sociali limitando i danni». «Ora - dice Ferrandiz - hanno trovato nei partiti emergenti e soprattutto in Podemos un voto di speranza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino