Luce, vigili, telecamere è il decalogo-sicurezza

Luce, vigili, telecamere è il decalogo-sicurezza
TREVISO - (P. Cal.) Al termine di liti talmente veementi da sfiorare l'insulto, polemiche e tensione varie, il consiglio comunale vara il decalogo della giunta Manildo sulla...

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TREVISO - (P. Cal.) Al termine di liti talmente veementi da sfiorare l'insulto, polemiche e tensione varie, il consiglio comunale vara il decalogo della giunta Manildo sulla sicurezza. Dieci punti che spaziano da temi alti come il Patto sicurezza a provvedimenti più concreti come l'istallazione di 300 lampioni a led o l'impiego di sedici vigili in bicicletta che dal 22 marzo gireranno la città in coppia per aumentare il controllo. Punti votati, ovviamente, solo dalla maggioranza, mentre l'opposizione ha bocciato su tutta la linea non solo la politica della sicurezza targata Manildo ma anche provvedimenti che non hanno scaldato più di tanto i cuori.

La discussione è stata comunque al calor bianco. Stefano Pelloni (Pd) si è fatto portavoce di un quartiere, San Zeno, da anni al centro delle cronache. E ha pesantemente accusato sopratutto la Lega di strumentalizzare i fatti di cronaca dipingendo una situazione molto diversa dalla realtà. E per dare ancora più forza alle sue parole ha iniziato a sfogliare la rassegna stampa negli anni in cui il Carroccio governava leggendo titoli dei giornali che, incentrati su vie assediate dai furti e percorse dai ladri, disegnavano una situazione del tutto simile a quella di oggi. Azione che sollevato le ire della minoranza che ha rispedito al mittente l'accusa di strumentalizzare la realtà. Il clima è rimasto sempre infuocato. Ma la rissa, verbale, è esplosa quando Andrea De Checchi, ex assessore alla sicurezza, ha pungolato il vice sindaco Roberto Grigoletto sottolineando la sua reazione eccessiva alle critiche: «Non avere reazioni isteriche». «E tu offendi pure l'amministratore ma lascia stare l'uomo»: questa la replica a muso duro del vice. Che poi ha precisato: «Il mio non è isterismo ma passione». Più diplomatico Riccardo Barbisan (Lega) che ha ammesso che in un capoluogo i problemi di sicurezza ci sono e ci saranno sempre: «Ma i nostri amministratori - ha puntualizzato - quando accadeva un reato erano i primi ad alzare la voce. Voi, invece, nei primi mesi di governo, siete risultati assenti». Mario Conte (Lista Gentilini) ha invece rimarcato come anche il Prefetto abbia ben accolto la sua proposta di utilizzare le guardie private, nei loro normali giri notturni, come sentinelle per la sicurezza.

Alla fine di tutto questo è arrivato il decalogo che comprende anche il contrasto al racket dell'accattonaggio, il potenziamento dei controlli nei locali notturni o l'implementazione del sistema di video sorveglianza con tre nuove telecamere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino